“Ogni volta che ci chiedono una pizza pescatora pensiamo sempre la stessa cosa… “ma perché la pescatora è pizza?” questo perché per chi fa ristorazione, prendere dei frutti di mare vivi e dei molluschi freschi e cuocerli nel forno delle pizze ad altissima temperatura è un vero e proprio delitto che va a sommarsi al problema dell’acqua che i frutti di mare scaricano sulla pizza e la inumidiscono, ed è così che nasce la pescatora scomposta.
Pizza, come dio comanda e zuppetta di frutti di mare e molluschi, l’unione avviene a tavola, a proprio gusto e piacimento”: queste le parole che introducono l’ennesima proposta irresistibile che porta la firma del Ristorante del Pino, un nome sinonimo di ristorazione eccellente da tempo immemore all’ombra del Vesuvio.
Complice la presenza in sede di uno chef e di un pizzaiolo che spesso amano confrontarsi per fondere le rispettive competenze ed esperienze nella realizzazione di piatti esclusivi ed originali, il Ristorante del Pino, a suon di prelibatezze, seguita ad incrementare e legittimare la sua fama di baluardo della tradizione gastronomica, capace di strizzare l’occhio all’innovazione.
La “pizza pescatora” non di rado ha incassato polemiche e critiche, ma a riprova del fatto che l’intento da perseguire per la ristorazione firmata gruppo Leonessa è la realizzazione di piatti eccellenti, il pizzaiolo Antonio Fusco, d’intesa con lo chef Raimondo Mautone, ha saputo individuare la soluzione capace di estasiare i palati.
Un’intuizione che si è rivelata vincente fin da subito: l’accostamento tra pizza e zuppa di mare ha riscosso immediatamente feedback positivi da parte dei clienti, affascinati ed incuriositi da una proposta semplice, ma originale, insolita e ricca di sapori.
Una novità frutto della fusion di due capisaldi del repertorio gastronomico partenopeo, come la pizza e la zuppa di crostacei e molluschi, che in un momento storico in cui la cucina si fa sempre più sofisticata, rappresenta quella novità di cui molti palati fini andavano a caccia.
Mangiare per credere!