Sabato 7 e domenica 8 aprile, davanti al Duomo di Napoli, avrà luogo un sit-in dove diverse vittime di preti pedofili protesteranno per chiedere al Cardinale Crescenzio Sepe e alla Diocesi napoletana di prendere una posizione chiara in merito all’esito dei procedimenti canonici intrapresi nei riguardi dei suddetti parroci, dei quali più volte i media si sono occupati.
La manifestazione non violenta, voluta dalle vittime per chiedere giustizia e patrocinata dall’Associazione Rete L’ABUSO, nasce soprattutto a seguito dell’ultimo scandalo napoletano, quello del sacerdote Silverio Mura recentemente scoperto a fare il prete sotto falso nome in un piccolo paesino del nord, Montù Beccaria, dove da un anno circa, malgrado le reiterate denunce, operava ancora a stretto contatto con i minori. Una vicenda che ha scatenato la rabbia delle vittime di don Silverio Mura, oltre a quella delle mamme di Montù Beccaria, ma in particolare quella della vittima Diego Esposito, che da otto anni, dopo essersi sottoposto ad un processo canonico, poi insabbiato dalla Diocesi e riaperto lo scorso 17 febbraio da Papa Francesco, ha scoperto l’ennesima presa in giro che ha riaperto quella ferita, mai del tutto rimarginata. Diego fu adescato dal sacerdote che era il suo insegnante di religione, a scuola, quando aveva 11 anni. Ragion per cui, in questi anni, si è sempre battuto per fare in modo che il sacerdote venisse allontanato dai contesti in cui può vivere a stretto contatto con i minori, quali le attività parrocchiali e soprattutto la scuola. Scoprire che al sacerdote è stato reso possibile cambiare nome ed integrarsi in un’altra comunità, dove ha potuto agire indisturbato, probabilmente abusando di altri minori, ha sancito il punto di non ritorno, per Diego e per le altre vittime di Don Silverio Mura, il parroco che per diversi anni ha operato a Ponticelli e che si sarebbe servito delle sue vittime anche come corrieri per consegnare droga ed armi. Una verità che emerge dalla testimonianza di una delle vittime del sacerdote e che potrebbe concorrere ad aggravare notevolmente la posizione del sacerdote dinanzi alla legge.
Il sit-in in programma a Napoli il prossimo weekend rientra nelle iniziative internazionali del programma Italy #ChurchToo e coinvolgerà le vittime di due casi insabbiati nel napoletano: don Silverio Mura e don Maurizio Palmieri.