Si è riunita ieri alla Camera dei Deputati la Consulta per la Sicurezza di Forza Italia. Nella sala Colletti il Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri ha dato il via ai lavori: l’ordine del giorno della riunione è stato focalizzato sui recenti episodi di cronaca e sono state poste sul tavolo diverse proposte riguardanti la tutela del personale nel servizio di ordine pubblico, utili al senatore per elaborare eventuali iniziative parlamentari. Hanno partecipato al dibattito diversi rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine, le maestranze di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Guardia Costiera che in tal modo sono state pienamente rappresentate e permettendo loro di mettere in luce le varie criticità.
Il LeS (Libertà e Sicurezza) della Polizia di Stato ha partecipato con una sua delegazione guidata da Elvio Vulcano, Coordinatore Nazionale, Luca Andrieri, Segretario Generale della provincia di Roma, e dal dirigente sindacaleVincenzo Colavolpe.
A margine dei lavori Elvio Vulcano ha dichiarato: “molteplici sono state le problematiche rappresentate al senatore Gasparri: dalla mancanza di attrezzature materiali, alla carenza di una idonea difesa passiva degli operatori; dalla fornitura di armi non letali come il Taser agli strumenti dissuasivi come lo spray al peperoncino e, ultimo ma non per questo meno importante, alle microcamere indossabili sulle divise. Noi, oltre a tutto quanto precede, riteniamo indispensabile che al personale siano fornite precise ed efficaci regole d’ingaggio e che queste siano ispirate alla ineludibile e fondamentale esigenza della sua tutela. Potremmo definire, con una battuta, la sostanza della questione: non deve essere giudicato l’operatore che quelle regole esegue, bensì vanno giudicate le regole stesse. È giusto che gli operatori che violino deliberatamente le disposizioni assegnate loro, paghino con la personale responsabilità disciplinare, o penale se necessario, ma oggi quegli stessi operatori vengono processati anche se quelle disposizioni le rispettano alla lettera. Un altro aspetto critico riguarda la formazione professionale poiché, attualmente, sono molti i Funzionari che in tantissime Questure sul territorio nazionale ordinariamente e nella loro routine lavorativa giornaliera si occupano di materie diverse da quelle della gestione dell’ordine pubblico e, ciononostante, vengono comandati a gestire eventi rilevanti per la sicurezza, privi però del necessario addestramento. Possiamo senza dubbio affermare che una puntuale ed aggiornata formazione dei dirigenti può rendere ottimali gli esiti nelle istituzionali e delicatissime attività di ordine pubblico.”