È successo a Piscinola, quartiere della periferia nord di Napoli: il mese di luglio si apre con un agguato, ideato per “punire” un ex collaboratore di giustizia, ma che, invece, ha portato al ferimento di un innocente.
L’agguato si è consumato in piazza Tafuri, nei pressi della stazione della metropolitana linea 1 di Piscinola intorno alle ore 19.30 di sabato 1 luglio. Un giovane di 15 anni è stato ferito alla natica sinistra da un colpo d’arma da fuoco, mentre stava giocando a pallone.
Un colpo esploso quando i sicari hanno intercettato l’ex collaboratore di giustizia che, a piedi, stava percorrendo la piazza. In quel momento sono entrate in azione due persone in sella a uno scooter che hanno sparato un colpo di pistola contro l’ex pentito. Il proiettile, però, ha mancato l’obiettivo ed ha colpito il giovane che stava giocando con degli amici. L’ex pentito, illeso, è fuggito nella stazione dei carabinieri di Piscinola-Marianella che si trova a pochi passi dal luogo dell’agguato.
Un sussulto insorto nella periferia Nord che risveglia “la paura” che aleggia tra le strade della periferia est di Napoli.
A Ponticelli, in particolare, è ancora vivo il ricordo del clima di terrore introdotto nel 2016, quando ebbero luogo quel vortice di agguati che furono ribattezzati “la vendetta contro i parenti dei pentiti del clan Sarno” e questi ultimi, seppure estranei agli intrecci camorristici, si videro costretti ad abbandonare il quartiere per trasferirsi in una località segreta e protetta.
Tra loro, ben tre “famiglie fortunate” che si videro corrispondere un alloggio comunale nel nuovo Rione De Gasperi e che non fecero nemmeno in tempo ad ultimarne l’arredo, perché costretti a rifare le valigie per trasferirsi altrove, pur di salvarsi la vita.
Nonostante quella vendetta sanguinaria sia stata sedata rimuovendo dal territorio “gli obiettivi sensibili” tra la gente comune regna ancora la paura, perché “la camorra non dimentica”.
E l’agguato di Piscinola lo sottolinea.
Un agguato che risuona come un monito e che ricorda qual è l’atteggiamento più opportuno da adottare quando si entra in quel genere di giochi dai quali non si può uscire tanto facilmente.