Il mondo della pallanuoto, napoletana e nazionale, è stato stravolto dalla prematura scomparsa di un’autentica icona: Paolo De Crescenzo.
Si è spento nella notte tra il 1° e il 2 giugno, all’età di 67 anni, stroncato da un male incurabile nella sua abitazione di Varcaturo. Nell’ambiente era stata già diramata la notizia della malattia dell’amatissimo allenatore e in molti erano consapevoli del fatto che le speranze che De Crescenzo potesse vivere a lungo erano davvero labili, per questo già da qualche settimana era iniziato il pellegrinaggio dei suoi ragazzi verso la casa di Varcaturo dove si è spento la scorsa notte.
Perché Paolo De Crescenzo prima di essere uno degli allenatori più vincenti della storia di tutti gli sport è stato un grande educatore, l’allenatore gentiluomo che ha cresciuto intere generazioni di pallanuotisti, nel rispetto delle regole sportive, oltre che di quelle di carattere etico e morale più ammirevoli.
Iniziò la sua carriera alla Canottieri insieme al fratello Massimo, che l’ha assistito fino alla fine insieme alla compagna Cinzia e ai figli Brunella e Francesco. Al Molosiglio Paolo era per tutti “Lola Falana” per i capelli ricci che ricordavano la pettinatura della ballerina americana. Con la Canottieri Napoli ha vinto 4 scudetti e la Coppa dei Campioni 1977, quindi s’innamorò dei metodi di allenamento di Fritz Dennerlein e scelse la panchina a soli 33 anni, sposando il progetto del Posillipo.
In rossoverde scrisse la storia: il primo di 9 scudetti arrivò nel 1985, battendo in finale proprio la Canottieri. Il punto più alto nel biennio 1997-1998, con le due Coppe dei Campioni. Continuò la carriera con la Nazionale, quindi il Recco, il ritorno al Posillipo e l’addio alla pallanuoto nel 2007. “Non sono pentito – raccontò – ho vinto tutto quello che c’era da vincere”. E invece la voglia di allenare gli era rimasta, al punto da scegliere molti anni dopo, nel 2013, il progetto Acquachiara, la società presieduta da uno dei suoi allievi, Franco Porzio.
Lo scorso anno altri due suoi allievi, Fabio Bencivenga e Fabio Violetti, l’avevano coinvolto nella gestione del centro pallanotistico Aqavion di Brusciano. In un’intervista a Repubblica si disse entusiasta: “Chissà che da questo progetto non nasca una realtà vincente. La pallanuoto resta uno sport puro nel senso stretto del termine, poco inquinato dal fattore economico: con un programma in grado di assicurare continuità non è vietato sognare. Un mio secondo ritorno in panchina? Mai dire mai…”.
I funerali di De Crescenzo si terranno domani, sabato 3 giugno, presso la Parrocchia di Santa Maria della Libera in via Belvedere.