Il Sindaco di Napoli ha annunciato, tramite l’assessore alla qualità della vita e alle pari opportunità, Daniela Villani, un percorso amministrativo e partecipativo per l’individuazione di due beni immobili da destinare alla casa per i transessuali e si progetti delle associazioni gay friendly per l’indottrinamento gender nelle scuole e per la divulgazione di politiche di genere, com l’avvio di pari passo di un confronto sui finanziamenti europei da destinare a tali attività.
Un intento nobile, ma non prioritario. Una dato di fatto innegabile, in virtù delle varie emergenze abitative che si registrano in città.
Emergenza avvalorata soprattutto dall’impegno ordinario e quotidiano di associazioni e gruppi di volontari che si occupano delle cosiddette “realtà minori”, “gli ultimi”, i disagiati.
La povertà è un fenomeno in ascesa: lo comprovano non solo le statistiche ringalluzzite dai dati che provengono da diverse regioni e città italiane, ma soprattutto la massiccia presenza di mendicanti e senzatetto in ogni angolo delle nostre strade.
E non parliamo solo degli extracomunitari o dei “classici clochard”, la precarietà che si registra in ambito lavorativo, unitamente all’incremento dei divorzi, concorrono a determinare un’altra categoria di meno abbienti: “i nuovi poveri”. Disoccupati, sottopagati, padri separati, persone “normali” che in seguito all’insorgenza di problematiche peculiari della società contemporanea, si ritrovano a misurarsi con la difficoltà di reperire del cibo o un posto dove dormire o lavarsi.
Da anni, Marcello Ciucci e l’associazione Angeli di strada Villanova, ogni lunedì sera consegnano pasti caldi ai senzatetto che si ritrovano nelle stazioni dei Campi Flegrei e di Porta Nolana.
Anche loro hanno più volte richiesto all’amministrazione di mettere a disposizione della loro mission una struttura: “un immobile farebbe comodo anche a noi, per creare una sorta di rete d’impresa con le altre associazioni che aiutano i senza fissa dimora. Da tempo abbiamo un progetto già pronto per la costruzione di alcune docce ed eventualmente una barberia, un punto di raccolta dove permettere a queste persone di lavare coperte e vestiti.
Si tratterebbe di un punto ricovero per le prime necessità. Un progetto basilare simile a quello che anche il Santo Padre ha messo in opera da qualche tempo: sotto il porticato di piazza San Pietro, ha creato delle docce mobili, in concerto con la comunità di Sant’Egidio ha messo in funzione una lavanderia e una barberia.
A noi piacerebbe mettere in gioco la possibilità di disporre del supporto di un veterinario per i cani che spesso sono gli unici amici che accompagnano i senzatetto. Ci piacerebbe partire da queste premesse per poi iniziare ad ampliare il discorso con l’introduzione di laboratori.
Pertanto, rinnoviamo il nostro appello al Comune di Napoli, affinché si attivi con altrettanta tempestività nella ricerca di un immobile in posizioni centrali e strategiche della città, quindi nelle vicinanze dei luoghi in cui queste persone si radunano, come la stazione di campi Flegrei, dove si raccolgono per trascorrere la notte o per attendere le associazioni che provvedono al loro sostentamento alimentare.”