Oggi alle ore 10.25 circa si è verificata una scossa di terremoto in Centro Italia al confine tra Lazio ed Abruzzo, “tale scossa è stata seguita alle 11 e 14 circa da un altro evento sismico ancora più energetico- spiega Billi- Il primo terremoto è stato caratterizzato da una magnitudo 5.3 circa (prime stime) ed una profondità di 10 km circa (prime stime). Il secondo da una magnitudo 5.7 circa (prime stime) ed una profondità ancora di 10 km circa (prime stime)”. Dai primi rilievi strumentali, sembra che gli epicentri ricadano nell’area dei comuni di Montereale e Capitignano (L’Aquila), nei pressi del lago artificiale di Campotosto, a circa 10 km a sud-ovest di Amatrice.
“Quando una faglia genera un terremoto, la faglia stessa si libera dello stress al quale era sottoposta immediatamente prima del terremo e trasferisce parte di tale stress ai segmenti di faglia adiacenti– spiega Andrea Billi dell’Igag-Cnr- che in un lasso di tempo imprevedibile (ore, giorni, mesi, anni) possono a loro volta generare terremoti e di nuovo ‘contagiare’ le faglie adiacenti. Tali terremoti saranno sicuramente seguiti nelle prossime ore da uno sciame di repliche sismiche la cui intensità è difficilmente prevedibile”.
“Le scosse di questa mattina hanno rinvigorito la sequenza sismica partita lo scorso 24 agosto, quindi ci aspettiamo più terremoti di quelli che sono stati osservati nell’ultima settimana. La stragrande maggioranza di questi terremoti avrà delle magnitudo da piccole a piccolissime, mentre alcuni potranno avere magnitudo medie; ma c’è anche la possibilità che alcuni dei terremoti che andremo ad osservare abbiano invece delle magnitudo importanti. Quest’ultima è però ovviamente una possibilità minore“. Lo ha detto Warner Marzocchi, sismologo Ingv (Istituto nazionale geofisica e vulcanologia), interpellato dall’agenzia DIRE.
“I terremoti che si sono susseguiti questa mattina nel giro di un paio di ore- spiega il sismologo- sono stati tutti di magnitudo superiore a 5 e tale sequenza sismica, anche se avvenuta in un’area limitrofa a quella interessata lo scorso agosto, riteniamo sia sempre parte della sequenza cominciata ad agosto. Da quella data l’attività dell’area è sempre stata sicuramente sopra quella che è la normalità”. I terremoti non si possono prevedere, “noi non riusciamo a prevedere esattamente il momento in cui avverrà un grosso sisma- spiega il sismologo Ingv- ma questa area è storicamente una delle zone maggiormente colpite. Purtroppo, ‘ci sta’. Ed è avvenuto anche questa volta”.
A livello geofisico, intanto, sta avvenendo una distensione ed è come “se l’area adriatica e l’area tirrenica tirassero in due direzioni diverse- aggiunge Marzocchi- quindi c’è una sorta di stiramento della crosta e questi terremoti sono la conseguenza”. E finché l’attività sismica si mantiene ad alto livello “il fatto che ci possano essere terremoti c’è”, conclude il sismologo.
“Malgrado sia ancora presto per sapere con esattezza quale sia stata la faglia (o le faglie) che ha generato i terremoti” di oggi “è probabile che ancora una volta si sia trattato di un fenomeno di ‘contagio sismico’ tra faglie adiacenti, anche detto effetto ‘domino’ o ‘a cascata’, un fenomeno al quale assistiamo già da alcuni mesi in Centro Italia con gli eventi di agosto-ottobre 2016 ad Amatrice, Visso, Norcia e Castelsantangelo sul Nera”. Lo dice Andrea Billi dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Igag-Cnr) sugli eventi sismici di questa mattina precisando che i terremoti “saranno sicuramente seguiti nelle prossime ore da uno sciame di repliche sismiche la cui intensità è difficilmente prevedibile.”