I gioielli del Tesoro di San Gennaro saranno esposti al Tarì per celebrare i primi vent’anni di attività del centro orafo di Marcianise.
Dal 7 al 10 ottobre si potranno ammirare, tra gli altri, il collare e la mitra che, con le sue 3.700 pietre preziose, racconta una storia di artigianalità e devozione unica al mondo. Sabato, 8 ottobre alle 12, il convegno inaugurale, dal titolo “Il Tesoro di San Gennaro: Le gemme e la storia”: parteciperanno Riccardo Imperiali di Francavilla, membro della deputazione della Cappella del Tesoro, Ciro Paolillo, docente di gemmologia investigativa all’Università la Sapienza di Roma, e Paolo Jorio, direttore del Museo. Verranno esposti al Tarì anche una decina di capolavori che fanno la storia dell’argenteria napoletana. San Raffaele di Giuseppe Sammartino, lo stesso artista che ha realizzato il Cristo velato della cappella Sansevero; Santa Irene, che la tradizione vuole sia la protettrice della città di Napoli dai fulmini e che indica con la mano il primo plastico della città, in cui sono riconoscibili Castelnuovo, il Carmine e la collina di San Martino.
Verrà esposto anche il calice in oro zecchino offerto da papa Pio IX nel 1849 per ringraziare i napoletani dopo essere stato ospitato in esilio a causa dei moti mazziniani di Roma. La presenza stabile di 400 imprenditori fa sì che l’intero sistema orafo italiano consideri il Centro come un punto di riferimento ineludibile nella produzione e nella distribuzione di preziosi.
I dati di affluenza sono indicativi: ogni giorno il Tarì è popolato da oltre 2.500 operatori professionali e conta oltre 400.000 presenze annue.
Una prestigiosa Scuola Orafa opera da oltre 20 anni per garantire l’evoluzione di aziende e prodotti attraverso la forte specializzazione delle competenze.
I grandi appuntamenti del Tarì sono stati spesso palcoscenico di star e di artisti di rilievo internazionale, ed hanno offerto l’impagabile scenario del Centro, supportato da una organizzazione impeccabile, a occasioni di incontro straordinarie.