Il 14 luglio la Francia celebra la festa nazionale più importante, fin dal 1880, con eventi, parate e rievocazioni storiche per ricordare uno dei momenti cruciali della Rivoluzione francese: la presa della Bastiglia al grido di Vive la révolution. Nel succedersi delle diverse fasi della rivoluzione che si concluse con l’avvento di Napoleone Bonaparte, il 14 luglio 1789, la Francia visse un momento topico e cruciale quando gli insorti diedero il via alla lotta armata all’Ancien Regime, attaccando la fortezza della Bastiglia nell’estate del 1789, carcere destinato ai prigionieri per crimini politici, simbolo dell’oppressione monarchica.
Un evento che diede il via alla Rivoluzione, ed è una ricorrenza ancora oggi estremamente sentita dal popolo francese. Così, ogni anno, tutto il paese è percorso da riti ufficiali e feste popolari che culminano nei festeggiamenti della capitale, dove, in mattinata, dalle 10 alle 12, sugli Champs-Elysées si svolge la parata militare davanti alle più alte cariche dello stato, dall’Arco di Trionfo in direzione della place de la Concorde. Davanti al presidente della Repubblica e ad ospiti stranieri. E sempre a Parigi, la sera viene proposto un grande concerto gratuito, seguiti, secondo tradizione, da un grande spettacolo di fuochi d’artificio.
Fuochi, giochi pirotecnici, feste e concerti che si ripetono in quasi tutte le città francesi, anche a Nizza, come tradizione, con i festeggiamenti che erano iniziati alle 17,30 con un canto solenne della Marsigliese e che poche ore dopo hanno accolto morte e terrore. Nel pomeriggio si erano alzate in volo le squadriglie della vicina base aerea di Cazaux, poi la parata a terra, poi il grande concerto sulla place Massena, il Bolero di Ravel eseguito dalla Orchestre Philharmonique de Nice, un’ora e 15 di musica, poi tanti mini concerti sulla Promenade, rock, blues, djset, pista da ballo, come una fiera, il giorno della famiglia, tutti in attesa dei grandi fuochi delle 22 di fronte all’Ufficio del Turismo, al civico 5 di Promenade des Anglais. Venti minuti di spettacoli pirotecnici attesi tutto il giorno, poi pochi minuti dopo, con la gente che piano piano si allontanava dalla Promenade, con i concerti che avrebbero ripreso fino alla mezzanotte, su Nizza piomba l’inferno.
Sono almeno 84 i morti a Nizza, nel sud della Francia, dove un camion ha travolto la folla e sparato sulla gente lungo la Promenade des Anglais, sul lungomare, al termine dei fuochi d’artificio per i festeggiamenti del 14 luglio. Il camion ha investito le persone che si trovavano sul percorso per 2 chilometri. Il giorno dopo la strage, Nizza si risveglia nel silenzio e nel dramma. Il lungomare resta chiuso «a tempo indeterminato» per favorire il lavoro di rimozione delle salme delle vittime e il lavoro degli inquirenti.
Gli spari che si confondono con i fuochi di artificio, le urla coperte dalle musiche dello spettacolo. È stato un 14 lugli di sangue per Nizza e per la Francia costato almeno 84 morti e un centinaio di feriti, di cui 18 in condizioni gravissime. Almeno 54 bambini sono ricoverati all’ospedale Lenval. La folla stava assistendo ai fuochi di artificio sulla Promenade des Anglais, il viale sul lungomare di Nizza. Alle 22:30 un camion si è lanciato sul pubblico riunito per la festa nazionale del 14 luglio. I testimoni raccontano di alcuni colpi di fuoco sparati dalla Polizia per fermare il camion nella sua corsa folle, lunga ben due chilometri, proprio in quel momento stavano esplodendo in cielo i bengala che festeggiano la presa della Bastiglia. Il killer alla guida del camion era un franco tunisino di 31 anni che è stato infine “neutralizzato da un uomo e due poliziotti”, ha detto ore dopo l’attacco Eric Ciotti, presidente del Dipartimento delle Alpi Marittime, a France Info.
“Una persona è saltata sul camion per tentare di fermarlo – ha spiegato Ciotti -. Così la polizia è stata in grado di neutralizzare questo terrorista. Non dimenticherò mai il viso di questa poliziotta che ha intercettato il killer”.
L’automezzo, un tir bianco, ha travolto almeno due cordoni di sicurezza, la sua intenzione era scagliarsi contro la gente ferma in strada per assistere allo spettacolo.
Un nuovo massacro dopo quello del 13 novembre scorso a Parigi. Sul selciato i corpi delle vittime coperti dai teli blu sono decine.
Le immagini registrate subito dopo l’attentato mostrano turisti in fuga e in preda al panico. Un testimone che si trovava in un ristorante sul mare racconta di aver sentito degli spari, dal suono ben diverso di quello dei fuochi di artificio. Altri testimoni hanno parlato di raffiche di mitra e colpi di pistola, dirette sulla folla. “La musica copriva tutto”, racconta un altro testimone. “Nessuno ha capito cosa stava succedendo, e questo ha impedito alla gente di mettersi al riparo. Il camion è arrivato a grande velocità su una strada completamente piena di gente rivolta al mare per guardare i fuochi di artificio”.
Il camion di 4 tonnellate è avanzato a 80 chilometri all’ora facendo una sorta di slalom tra la gente, per fare il massimo di morti. Le vittime e i feriti sono su oltre 2 chilometri del celebre lungomare. Il camion è stato fermato dalla polizia davanti all’hotel Negresco, uno dei simboli di Nizza. L’uomo ha sparato anche contro i poliziotti e un agente, probabilmente quello che ha inseguito il Tir a bordo di uno scooter, è rimasto ucciso. Secondo i media francesi, il terrorista sarebbe arrivato in Francia proprio dal Nord Africa a bordo del camion utilizzato per la strage. Secondo quanto riporta l’altra rete all news Bfm Tv, nel veicolo sono stati trovati anche un telefono cellulare, un bancomat e una patente. Il veicolo, hanno confermato fonti di polizia, era stato noleggiato qualche giorno fa nella regione di Nizza. Nei tir sono state ritrovate anche fucili automatici e granate, anche se secondo alcune fonti vicine agli investigatori si sarebbe trattato di armi “finte”. Ma non è chiaro se ci fossero complici. Si parla di altri uomini ancora in fuga, ma non ci sono conferme ufficiali.
L’Isis aveva diffuso nelle ultime settimane diversi appelli a colpire la Francia, anche con atti isolati. E proprio nei giorni scorsi, alla vigilia dei festeggiamenti per il 14 luglio, la polizia francese aveva emesso un avviso interno per “possibili attacchi con autobomba o con veicoli durante i raduni previsti per la festività”.