Il caldo è ufficialmente arrivato. Un clima più che confacente alla fama che l’estate ha concorso ha maturare soprattutto negli ultimi anni, consegnando giornate contraddistinte da temperature da record e un’aria secca e appiccicosa, impazza su Napoli.
In particolar modo negli ultimi giorni questo clima “troppo estivo” sta rendendo davvero la vita difficile ai lavoratori e agli studenti che ancora non possono ritagliare un refrigerante posto lungo gli affollati stabilimenti balneari.
Chi resta in città, in ogni caso, non deve affatto rinunciare al piacere di godersi un pasto gustoso e soprattutto leggero.
La pizza, senza alcun dubbio, a prescindere dalle stagioni, rappresenta un sicuro “ever green” sul quale puntare per non rimanere a pancia piena e con “l’amaro in bocca”, a patto che l’impasto sia preparato rispettando i parametri imprescindibili ai quali attenersi per renderlo leggero e digeribile e, soprattutto, le circostanze lo esigono: la pizza, in questo periodo dell’anno in particolare, deve essere guarnita con prodotti freschi e genuini.
Ne è consapevole Maurizio Ferrillo, il maestro pizzaiolo proprietario della pizzeria Pizzazzà nel cuore di via Caravaggio al Vomero che, a dispetto delle temperature elevate che introducono un clima a dir poco esotico, continua a stuzzicare il palato degli amanti della pizza, proponendo soluzioni fresche, originali e soprattutto irresistibili.
La racchetta è un inno ai sapori e ai profumi: “il manico” è un classico ripieno, mentre “il ventre” viene condito con pomodorini, mozzarella di bufala, scaglie di parmigiano e rucola.
Un tripudio di prelibatezze che sottolineano quanto può essere apprezzabile l’arte di fondere ed abbinare prodotti dalla celebre ed apprezzatissima fama: questo, invece, rappresentano i sapori e i colori chiamati a contendersi la scena della “capriccio d’estate”.
Una pizza a base di pesto, provola di Agerola e salsiccia paesana.
In entrambi i casi, il maestro Ferrillo ha dimostrato che anche nel bel mezzo dell’estate, a dispetto dell’afa, è possibile godere di uno dei piccoli, ma più quotati piaceri della vita, ovvero, il mangiar bene.