Il 3 maggio 2016, in occasione del World Press Freedom Day, la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa indetta dall’Unesco, tutto il mondo celebrerà iniziative pubbliche in memoria dei giornalisti uccisi e a sostegno dei cronisti minacciati.
In Italia, cresce di ora in ora il numero dei giornalisti che ogni giorno subiscono minacce, aggressioni e querele temerarie, come dimostra la lista dei loro nomi pubblicata da Ossigeno.
Numeri allarmanti, anche quelli che emergono dalla classifica sul grado di libertà di stampa nei diversi Paesi del mondo stilata nel rapporto annuale di Reporters Sans Frontieres. L’Italia perde ben quattro posizioni dalla 73esima del 2015 alla 77esima del 2016 (su un totale di 180 Paesi), piazzandosi tra gli ultimi Paesi della Ue, seguita soltanto da Grecia, Cipro e Bulgaria. Gli Stati Uniti si trovano al 49esimo posto (in calo di tre posizioni), la Russia al 152esimo, appena davanti alla Libia (154).
I Paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti sono risultati invece l’Eritrea (180esimo posto), la Corea del Nord (179), il Turkmenistan (178) e la Siria (177). Dei 180 Paesi esaminati nel rapporto, la Finlandia continua ad essere quello in cui le condizioni di lavoro per i giornalisti sono migliori ed in cima alla classifica dal 2010. Tra le cause che hanno fatto peggiorare il livello di libertà di stampa – secondo Reporters Sans Frontieres – viene citato il fatto che “fra i 30 e i 50 giornalisti” sarebbero sotto protezione della polizia per minacce di morte o intimidazioni.
I giornalisti in maggiore difficoltà in Italia, dunque, sono quelli che fanno inchieste su corruzione e crimine organizzato. E’ singolare vedere che il Burkina Faso e Niger (46esimo e 47esimo posto) siano posizionate davanti all’Italia. Una serie di appuntamenti, pertanto, animeranno la giornata di domani in tal senso, per accendere i riflettori del mondo intero sulla questione.
Lunedì 2 maggio dalle 10 alle 13, una maratona di sit-in e flash mob creativisi sono svolti in contemporanea davanti alle ambasciate e alle sedi consolari degli Stati in cima alla lista delle violazioni della libertà di espressione e di tutti i diritti umani: il consolato dell’Iran e le ambasciate di Egitto e Turchia.
La prima giornata di mobilitazione, che ha coinvolto oltre alle federazioni dei giornalisti internazionale ed europea, altre grandi associazioni e reti, come Human Rights Watch, ma anche esponenti della cultura e dello spettacolo, si concluderà con un incontro davanti alla sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea con l’intento di chiedere alle istituzioni europee di avviare un’azione ufficiale a difesa della libertà d’informazione, secondo il dettato della Costituzione italiana e dei Trattati dell’Unione.
Martedì 3 maggio, invece, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana celebrerà la Giornata mondiale per la libertà di stampa a Reggio Calabria. Nell’ambito dell’iniziativa è prevista la Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, organizzata dall’Unci (Unione nazionale cronisti italiani) per ricordare l’esempio di chi ha pagato con la vita il desiderio di informare e sostenere i troppi giornalisti che ancora oggi subiscono intimidazioni e minacce per via del loro lavoro.
Mentre presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, di terrà l’incontro tra studenti delle scuole superiori, giornalisti che hanno subito intimidazioni a causa del loro lavoro e familiari dei giornalisti uccisi. Alle ore 14.30, invece, presso la sala Stampa dei Deputati, al Palazzo Montecitorio si terrà una Conferenza stampa alla quale interverranno Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione,l’on. Claudio Fava, vice presidente Commissione Antimafia.
Seguirà una discussione con i giornalisti Lirio Abbate e Attilio Bolzoni