Notte di violenza a Napoli. Una notte scalfita dalla forma più vile di violenza, quella che si consuma ai danni dei bersagli più deboli e che spesso viene praticata per “ammazzare la noia” o per effetto di allucinazioni o di un galvanizzante senso d’esaltazione derivanti dall’uso di droghe ed alcool. Talvolta, accade per futili motivi, basta una semplice scintilla per innescare una valanga di furiosa violenza capace di accanirsi contro un corpo già fortemente provato dalla povertà e dalla solitudine, oltre che dalle più amare vicissitudini della vita.
Aggrediti due clochard, la notte scorsa a Napoli: uno è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Loreto Mare e versa in gravi condizioni. Si tratta di un cittadino francese, che non parla italiano, il che al momento ha reso ancora più difficile la ricostruzione dei fatti. Secondo quanto accertato dalla Polizia di Stato, il senza fissa dimora è arrivato in ospedale accompagnato dal servizio di emergenza del 118 che è intervenuto all’angolo tra via Martiri e via Arenaccia. L’uomo è stato accoltellato al torace e le sue condizioni vengono definite molto gravi. Un altro caso si è registrato in una zona diversa della città. Ferito un altro clochard, questa volta italiano: secondo quanto lui stesso ha raccontato ai poliziotti, sarebbe stato picchiato in piazza Garibaldi da un gruppo di cittadini stranieri che non conosceva. L’uomo, tra l’altro, ha riportato fratture alle costole.
Italiani che picchiano stranieri, stranieri che aggrediscono italiani: la sostanza non cambia, in quanto il bersaglio dell’azione violenta è sempre lo stesso.
Un senza fissa dimora, senza identità e senza volto, perché, agli occhi della società tutti i clochard sono uguali ed è così che appaiono anche al cospetto di quella folle onda di violenza che troppo spesso e facilmente frana sulle loro vite mentre dormono o provano a farlo, adattandosi alle tutt’altro che confortevoli braccia fornite da cartoni ed altri mezzi di fortuna con i quali improvvisare un letto.