La Fontana storica della Maruzza, situata nei giardinetti di via Nuova Marina nei pressi della Chiesa di Santa Maria a Portosalvo è tornata a zampillare dopo anni di abbandono e degrado.
Tre mesi e mezzo di lavori,ad opera delle restauratrici Barbara Baldi e Maria Rosaria Vigorito e 19 mila euro investiti per restituire alla città un altro dei suoi splendidi gioielli. Il restauro è stato realizzato dalla società Uno Outdoor srl nell’ambito del progetto ‘Monumentando’, promosso dall’amministrazione comunale, che vede scendere in campo al fianco del Comune, i privati per la riqualificazione di monumenti e fontane della città.
La Fontana della Maruzza fu costruita accanto alla chiesa di Portosalvo per volere degli abitanti del luogo,quasi tutti marinai e pescatori, intorno al 1554,anno di costruzione della chiesa.Formata da una grande vasca circolare, la struttura deve il suo nome al corpo centrale, dove troneggia una gigntesca lumaca, poggiata su uno scoglio in pietra, dalla cui bocca sgorga l’acqua.Secondo alcune ricostruzioni si presuppone che a fianco alla lumaca ci fosse anche un cavalluccio marino andato perduto.Durante la sua storia, la fontana come è avvenuto per tanti altri monumenti in città, venne più volte spostata, per essere poi ricollocata nel luogo originario.
Negli anni, il degrado e lo stato di abbandono in cui versava la fontana avevano completamente offuscato la sua bellezza e il suo valore artistico.Essa presentava diverse tipologie di danni dovuti in buona parte al cattivo funzionamento dell’impianto idrico e sia il marmo bianco di Carrara, con cui è realizzata la lumaca, che la pietra vulcanica della vasca hanno dovuto subire un restauro quasi totale.
All’inaugurazione,con il consueto svelamanto dell’opera restaurata, hanno partecipato il sindaco Luigi de Magistris e l’assessore alla Politiche urbane Carmine Piscopo.«La riqualificazione di Napoli – ha detto il sindaco Luigi de Magistris – è sempre più al centro della nostra azione amministrazione anche grazie al contributo dei privati. È tutto lavoro made in Naples, frutto dell’impegno dei napoletani, dei nostri imprenditori e di questa amministrazione perché noi non abbiamo avuto alcune sostegno, non abbiamo avuto il Giubileo, l’Expo o eventi finanziati dallo Stato e dal Governo. Tutto quello che si sta facendo e che porta Napoli ai vertici del turismo internazionale è frutto del lavoro di questa città».