Si continua a sparare tra le strade di Napoli. La criminalità è padrona indiscussa delle strade, dove incurante di tutto e di tutti regola i conti a colpi di pistola, per strada, nei bar o dove meglio gli aggrada.
Lo scorso giovedì pomeriggio le strade dell’hinterland napoletano si sono nuovamente macchiate di sangue. Teatro di un raid punitivo, ancora la periferia nord di Napoli, in balia di una nuova faida, i cui protagonisti sono ancora loro “i baby-camorristi”: così soprannominati per la loro giovane età, ma non per questo meno spietati.
Gennaro Aprea, 32 anni, di Miano, un malavitoso che si guadagna da vivere mettendo a segno rapine è stato gambizzato. L’uomo, le cui condizioni non sono gravi, è stato centrato da tre proiettili che lo hanno ferito ad entrambe le gambe, mentre transitava a bordo del suo scooter sulla ex Statale Appia, nel tratto tra Melito e Sant’Antimo. «Volevano rapinarmi. Ho reagito e mi hanno ferito a colpi di pistola»: questo è quello che ha dichiarato in ospedale Gennaro Aprea, quando accompagnato da un amico, è giunto al pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa.
I sanitari dell’ospedale civile, come impone la legge, hanno immediatamente avvertito gli agenti del commissariato di Aversa, diretto dal vicequestore Paolo Iodice. L’uomo, che ha precedenti per rapine commesse a Sant’Antimo – dove armato di pistola, non si fece scrupolo a farsi consegnare da un’anziana coppia di coniugi le fedi nuziali – ha dichiarato agli agenti del commissariato di Aversa, che mentre percorreva la ex Statale Appia, nel tratto di Sant’Antimo è stato bloccato da alcuni sconosciuti che volevano rapinarlo. Lui ha reagito cercando di allontanarsi a bordo dello scooter e uno degli sconosciuti ha esploso alcuni colpi, tre dei quali lo hanno ferito alle gambe. Una versione che al momento non ha trovato alcun riscontro né ha convinto i poliziotti del commissariato di Frattamaggiore. Gli inquirenti non hanno trovato nel posto dove si sarebbe verificato il ferimento ed indicato da Gennaro Aprea, nessuna traccia o indizi riconducibili all’avvenuta “ gambizzazione”, e nemmeno la persona che ha lo ha portato in ospedale non ha saputo, o forse voluto, fornire particolari utili alle indagini. Secondo gli investigatori il fatto di sangue potrebbe essere riconducibile ad una “punizione”, scattata per uno sgarro, e nemmeno viene esclusa l’eventualità che l’uomo possa essere stato ferito mentre tentava un’ennesima rapina ad una vittima sbagliata e anche se al momento non ci sono elementi significativi, non si esclude che l’episodio possa essere collegato in qualche modo anche con la nuova faida che sta insanguinando i quartieri a nord di Napoli e il suo immediato hinterland.
Le condizioni del ferito non sono gravi. Anche se Gennaro Aprea è stato centrato da due proiettili alla gamba destra e uno a quella sinistra, le ogive sono entrate ed uscite. I medici dell’ospedale civile di Aversa, hanno consigliato il ricovero, al fine di effettuare alcuni esami particolari per accertare eventuali danni al sistema vascolare degli arti inferiori.