Napoletano purosangue, visceralmente legato alla sua terra che ne rappresenta anche il più fervido e prolifero “pozzo artistico” dal quale attinge infinite e mai banali ispirazioni, motivazioni, movenze e suggestioni. Si sintetizza così l’anima umana ed artistica di Sergio Assisi, uno degli attori partenopei più espressivi ed apprezzati dal pubblico del piccolo e del grande schermo.
Nato a Napoli in un contesto familiare umile, ma artisticamente ricco, Sergio non ha mai rinnegato le sue origini né ha mai neanche provato a svilire quel verace senso d’appartenenza sul quale orgogliosamente ha incastonato il suo credo.
La sua carriera d’attore può definirsi un “perenne omaggio a Napoli”, tributato in maniera diretta o indiretta e il prossimo step che il talentuoso Assisi si appresta a compiere, ne rappresenta un’ulteriore riprova.
Il 1 ottobre 2015, difatti, esce al cinema il suo primo film da regista, A Napoli non piove mai, di cui è produttore, autore e interprete. È lo stesso attore napoletano a raccontare le emozioni legate a quest’ultima esperienza, oltre che al suo rapporto con la città nella quale ha scelto di ambientare il film: la sua Napoli.
La sua biografia sottolinea che Napoli ha ricoperto un ruolo cruciale nella sua carriera. In che modo la sua città ha saputo incidere sul suo percorso artistico?
“Nascere e crescere a Napoli per chi lo sa cogliere rappresenta un vantaggio che ti porti poi per il resto della vita. L’esperienza, la carica, la forza di adattarsi e l’inventiva del napoletano sono ciò che mi è servito per il mio percorso artistico. Napoli è un mondo a parte dove arte e autodistruzione convivono. Una millenaria battaglia che ancora oggi sopravvive.”
Cosa l’ha spinto a scegliere di ambientare la sua prima opera a Napoli?
“La sfida. Girare nella propria terra può diventare un vero e proprio incubo. A volte. Sembrerebbe tutto più semplice, invece è qui che cominciano quelle battaglie di cui sopra. Nel senso che ti senti gli occhi addosso moltiplicati dal solo fatto di appartenere a quella terra. E hai la perfetta consapevolezza che quegli occhi sono sempre puntati su di te. Pronti a colpire….”
“A Napoli non piove mai” è uno dei luoghi comuni più frequentemente associati alla città, perché ha scelto proprio questo titolo?
“È la sintesi di quello che vorrei passasse di Napoli e del suo popolo. Non solo brutture malavitose, sporcizia e altro. Ma la capacità di vedere il sole oltre le nuvole.. appunto da poter dire sotto la pioggia “ ma nooo so’ quattro gocce.” Come disse Noè….”
Il suo film uscirà in uno dei periodi più travagliati della storia di Napoli, qual è il contributo che la sua pellicola sarà in grado di apportare all’immagine della città?
“Sono secoli che Napoli attraversa periodi bui. Ma come una fenice spero che risorga ancora una volta. Io nel mio piccolo cerco di fare quello che so fare nel miglior modo possibile. Al di là dei risultati possibili. Se ognuno di noi cercasse nel suo piccolo di fare altrettanto….”
Qual è, invece, il valore aggiunto che Napoli ha fornito al suo film?
“Un mare sconfinato di possibilità, di attori straordinari, di attori naturali, di quelli che recitano per dna non per accademie fatte…. Ma anche i colori la luce il profumo del mare del caffè e per finire i luoghi comuni…. l’amore per il mangiare bene… che notoriamente per zingari come noi è importantissimo… Se penso ai cestini che ho mandato giù in tanti anni….”
Cosa augura e si augura di vedere scalfito nel futuro di Napoli e dei napoletani?
“Il ritorno alla magnificenza che spetta a questa città e al suo popolo unico e straordinario come pochi al mondo. È un fatto non una autoreferenziale speranza.”