Laura Antonelli è stata trovata morta, a 73 anni, nella sua casa di Ladispoli. Era una delle icone del cinema erotico italiano degli anni Settanta e Ottanta, regina di film d’autore e della commedia sexy all’italiana.
Con le sue vestaglie succinte, le calze con la riga, le curve morbide e il viso indimenticabile, aveva fatto sognare gli italiani. Avrebbe compiuto 74 anni a novembre. A dare l’allarme è stata la donna delle pulizie. È stato un infarto a portarsela a miglior vita, una vita piena di fama e fragilità, di successo e di solitudine.
La popolarità con film cult come Malizia di Salvatore Samperi (1973) e Sessomatto di Dino Risi, le attribuisce il titolo di icona sexy del nostro cinema, interpretando anche film dei grandi maestri come Visconti, Scola e Patroni Griffi. Sarà sepolta a Ladispoli, come da sue volontà. Per stabilire il giorno delle esequie si attende l’arrivo del fratello Claudio dal Canada.
Fra i molti messaggi di cordoglio, quello del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini per la scomparsa di “un’attrice di rara bellezza e di grande bravura del cinema italiano” e ricorda “le sue tante interpretazioni di successo che nel corso della sua ricca carriera le hanno reso importanti riconoscimenti“.
Nata il 28 novembre 1941 a Pola, allora città dell’Istria, dopo gli studi a Napoli si trasferisce a Roma con i genitori, dove insegna ginnastica, girando al tempo stesso alcune pubblicità per la Coca Cola e diventando modella di fotoromanzi. L’esordio al grande schermo avviene nel 1964 nella pellicola di Antonio Pietrangeli, Il magnifico cornuto, in cui interpreta però una piccolissima parte, e in Le sedicenni di Luigi Petrini, l’anno successivo.
È nel 1973 che l’attrice irrompe nell’immaginario erotico degli italiani con il film di Salvatore Samperi Malizia, in cui veste i panni di una cameriera sexy. Il film le vale un Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista, e un Globo d’Oro come miglior attrice rivelazione.
Ma al periodo d’oro è poi seguito il declino per il suo coinvolgimento improvviso in una storia di droga: l’attrice viene arrestata nel 1991 nella sua villa alle porte di Roma, dove vengono trovati 24 grammi di cocaina. L’odissea giudiziaria della Antonelli è lunga e clamorosa, perché si conclude con l’assoluzione e la condanna del ministero di Grazia e Giustizia a risarcirla.
Sempre nel ’91, aveva cercato di rinverdire le glorie d’un tempo. Samperi la ingaggiò per un sequel del film-cult, Malizia 2000, ancora con Turi Ferro. Il film fu un fiasco al botteghino. L’attrice, che durante le riprese si era fatta fare delle iniezioni di collagene al viso, ebbe una reazione allergica che le deturpò i lineamenti.
Di lì a breve la decisione di ritirarsi dalle scene per sempre. Le cronache tornano a parlare di lei quando l’amico Lino Banfi si cimenta in una battaglia per farle ottenere la legge Bacchelli. Lei risponde con una lettera in cui chiede di essere dimenticata.
Resterà invece, un icona indimenticabile per tutti gli italiani.