Cronaca, Napoli, venerdì sera.
Tre parole che riscontriamo viaggiare a braccetto, con sempre più frequente ed insistente solerzia.
Un altro venerdì, il venerdì successivo alla “strage di Secondigliano”. Sette giorni dopo quel pomeriggio d’interminabile e spaventosa follia, si ripropone un altro braccio di ferro tra crimine e forze dell’ordine, ma, stavolta, almeno, senza spari.
I protagonisti di questa vicenda sono un padre e un figlio: Mario Nurcaro, di 47anni, e Vincenzo, di 25. Il primo, dopo aver messo a segno una rapina, si è barricato in casa, insieme al figlio, per sottrarsi all’arresto.
I due hanno anteposto mobili e suppellettili dietro la porta di casa per impedire ai poliziotti di entrare. Quando gli agenti sono riusciti a valicare “il bunker improvvisato”, – coaudiuvati dai Vigili del fuoco – padre e figlio li hanno aggrediti ferendo due poliziotti in maniera lieve.
Adesso, Mario Nurcaro è pertanto anche accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale in concorso con il figlio, oltre che di rapina. L’uomo – secondo la ricostruzione della polizia – insieme a un complice, ha minacciato con un coltello e poi rapinato di 310 euro un uomo nella zona di piazza Garibaldi.
Gli agenti, dopo averlo identificato, sono andati a casa per arrestarlo, ma lui si è barricato nella sua abitazione. All’arrivo dei Vigili del fuoco, pronti ad azionare una grossa motosega, ha aperto la porta accennando a una resa, che invece non c’è stata perché prima il figlio, poi lui stesso, si sono scagliati contro i poliziotti.
I due sono stati bloccati subito dopo. In casa la polizia ha trovato due coltelli, di cui uno a serramanico.