Un Napoli a folate e abbastanza nervoso cade allo Juventus Stadium per 3-1 con i campioni d’Italia e vincitori dell’ultima edizione di Coppa Italia, susseguendo proprio agli azzurri, della Juventus e vedono ridotte al fiumicino le speranze di raggiungere il terzo posto valido per i preliminari di Champions League – la Roma invece con questo k.o. del Napoli è matematicamente nella top three.
Il primo tempo è stato quasi solo di marca bianconera, con un Napoli troppo molle vista l’importanza del match e al 13esimo minuto, su un perfetto assist di Kingsley Coman, Roberto Pereyra porta i bianconeri in vantaggio. Nonostante i padroni di casa abbiano giocato con molti rincalzi, dopo il vantaggio hanno continuano a tenere il pallino del gioco mentre dall’altro lato si sono visti molti errori e molti giocatori, Higuain su tutti, impalpabili.
Secondo tempo in cui il tecnico Rafa Benitez decide di cambiare qualcosa per cambiare la sorte della partita; allora fuori il pipita, continua il momento no dell’argentino, e dentro Manolo Gabbiadini, che già circa sei mesi fa con la maglia della Sampdoria ha fatto male a Gigi Buffon allo stadium. 50° minuto e momento che può cambiare il match: tocco di mano di Asamoah in area di rigore e calcio di rigore per il Napoli, che però Insigne si fa parare da Buffon e che David Lopez ribatte in rete dopo la respinta del portiere azzurro: 1-1.
Il Napoli inizia a spingere e mettere in difficoltà i padroni di casa ma trovano di fronte un super Buffon che salva i suoi in più occasioni. A quel punto la Juventus prova a reagire per mantenere l’imbattibilità in casa e al 77° minuto trovano un bel gol con la prima rete stagionale di Stefano Sturaro, bravo ad inserirsi nella difesa azzurra e battere Andujar. Nei minuti finali sale la tensione e il nervosismo degli azzurri e Britos rifila una brutta testata ad Alvaro Morata nell’area azzurra consegnando il calcio di rigore, battuto da Pepe, che chiude i conti al 91° con il definitivo 3-1.
Pessimo risultato per il Napoli, quindi, a 90 minuti dalla fine del campionato che a meno di clamorose sorprese, sconfitta della Lazio sia nel derby che al San Paolo tra sette giorni, si chiuderà in modo totalmente fallimentare.