La morte, come un tarlo invisibile, si insinua nei pensieri di quanti ne hanno conosciuto la natura, annullandone ogni stimolo al godimento di una vita, che diventa ogni giorno un macigno, sempre più difficile da sostenere. Il cupo colore del lutto, dipinge di nero sfondo di un’esistenza all’insegna del dolore e dell’attesa di una catartica fine, cessazione di ogni sofferenza.
La stessa sofferenza che, intorno alle 10.00 dello scorso 10 maggio, ha spinto una donna di 43 anni, R.F., giù dal quarto piano di un edificio in costruzione nel cimitero consortile di Arzano-Casavatore (NA), destinato ad ospitare le nicchie. La 43enne, nubile, si sarebbe recata al cimitero, per deporre un fiore sulla tomba della propria madre, deceduta da quattro anni. Secondo i Carabinieri della tenenza di Arzano e della compagnia di Casoria, impegnati nelle indagini sul luogo della tragedia e coordinati dal capitano Pierangelo Iannicca, il folle gesto sarebbe stato conseguenza del luogo e travagliato periodo di depressione, dalla quale la donna è stata sopraffatta.
Un appuntamento con la morte, che la sorte ha voluto proprio in occasione della festa della mamma, il ricordo della cui scomparsa ritornava costantemente nella vita della donna, accompagnata da un dolore, che forse non poteva più sopportare. Inutili i soccorsi, la morte ha raggiunto sul colpo la 43enne suicida.
L’episodio ha scosso profondamente quanti erano presenti al momento della tragedia, ”Pensavo che qualcuno avesse lanciato giù dei cenci”, avrebbe dichiarato una testimone tra le lacrime.