“Il dolore che ho provato oggi è simile a quello che si prova durante il parto, quando l’ostetrica ti prende il figlio appena nato”. Così Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, “la mamma d’Italia”, ha descritto la sensazione provata nel vedere davanti a sé Daniele De Santis, quell’uomo di cui si è tanto parlato e al quale è legato il dolore più grande che ha irrimediabilmente segnato la sua vita.
Era presente De Santis, oggi, in aula, per l’udienza preliminare relativa ai fatti del 3 maggio scorso.
Quei fatti che hanno portato prima al ferimento e poi alla morte di Ciro Esposito, dopo 52 giorni di agonia.
L’ex ultrà romanista è entrato in aula su una lettiga, in virtù delle sue “precarie condizioni di salute”. Nonostante, mesi addietro, lo stesso De Santis abbia rilasciato un’intervista ad un noto quotidiano nazionale, con tanto di foto in bella mostra, nelle quali era ritratto in piedi ed esibiva le ferite derivanti dal presunto accoltellamento di cui sarebbe rimasto vittima, nell’ambito degli stessi scontri avvenuti nei pressi dello Stadio Olimpico, foto di cui si è avvalso per supportare la tesi della legittima difesa. Ferite di cui, però, non vi è traccia sul primo referto medico stilato dai medici del Gemelli che gli prestarono immediatamente soccorso.
Al suo arrivo, al primo piano della palazzina A del Tribunale di Roma, De Santis è stato accolto dall’incoraggiamento e da “cori da stadio” da parte di amici e parenti.
«Forza Daniele»: sugli spalti, così come a ridosso delle aule in cui regna la giustizia, taluni cuori giallorossi, continuano ad urlare.
Lettiga e “tifo da stadio” non sono, però, bastati a De Santis per consolidare la sua fama di “Gastone”: l’ex ultrà romanista è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà il prossimo 8 luglio.
Chissà se “Gastone” riuscirà a rimettersi in piedi in tempo utile per accogliere in posizione eretta il verdetto della sentenza.