Le cronache degli ultimi giorni hanno riportato alla luce una questione che affligge il territorio italiano (e non solo!) da diversi anni: l’immigrazione.
Parliamo di centinaia e centinaia di persone che vivono in Paesi in cui la vita è resa particolarmente dura da condizioni politiche, sociali, economiche. Paesi in cui la guerra ha distrutto tutto.
Paesi in cui la dominazione occidentale ha saputo prendere tutte le risorse del territorio, lasciando a bocca asciutta chi ci viveva.
Tutte queste persone sono accomunate dal desiderio di trovare una vita migliore, per sé e per la propria famiglia; per questo spendono tutti i loro risparmi per imbarcarsi sulle cosiddette “navi della speranza“.
Inutile dire che molte di quelle persone non toccano mai la terraferma, perché muoiono su quelle navi, in cui spesso viaggiano in condizioni disumane.
Gli avvenimenti degli ultimi giorni ci hanno mostrato uno scenario spaventoso: da un lato centinaia di morti di tutte le età, provenienti da Paesi diversi; dall’altro sopravvissuti, ma con quella tristezza negli occhi di chi non sa come farà ad andare avanti e dimenticare tutto il dolore vissuto sulla propria pelle e incamerato attraverso l’assunzione diretta di quelle scene di cruda disperazione.
In merito a questa situazione, l’opinione pubblica è scissa: c’è chi duramente afferma che vanno rispediti nei loro Paesi e chi, invece, si definisce solidale.
In questo mare di parole che spesso non portano benefici tangibili, ancora una volta, la Campania si distingue come simbolo di fratellanza e solidarietà: infatti, con una lettera inviata al Prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone, al presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, e al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, l’Ordine degli Psicologi della Campania ha comunicato che metterà le proprie competenze al servizio delle istituzioni nel fronteggiare questa emergenza.
Il Presidente dell’ordine, Antonella Bozzaotra, ha di fatti affermato che per fornire un aiuto concreto ai migranti non basta semplicemente offrire l’assistenza sanitaria e che si deve tenere conto dei drammi psicologici che ognuna di quelle persone si trova a dover affrontare. Drammi che lasciano cicatrici profonde, che per rimarginarsi necessitano di un lungo percorso in cui la presenza professionale dello psicologo è necessaria.
“Per questo motivo – scrive la Bozzaotra – l’Ordine degli Psicologi della Campania, che ha come priorità della propria azione quella di prendersi cura prima che curare, intende mettere a disposizione le proprie competenze per assicurare l’intervento psicologico a sostegno dei migranti, in collaborazione con i mediatori culturali, e degli operatori coinvolti nei servizi di prima accoglienza e dell’emergenza”.