Non è facile, anche per chi l’ha conosciuto e frequentato, descrivere con esattezza e senza retorica, la personalità dell’Avvocato Gerardo Marotta.
Figlio illustre di una Napoli affascinante e problematica al tempo stesso, Gerardo Marotta dedica tutta la sua vita alla lotta per la rinascita e lo studio della filosofia.
Ultimo discendente dei duchi di Scilla, raffinato gentiluomo, intellettuale acuto del Mezzogiorno, pur non perdendo mai la sua identità partenopea, la sua fisionomia, minuta e gentile tradisce un’origine antica di filosofo e retore della Magna Grecia e di leale e navigato difensore della legalità, prerogativa della plurisecolare scuola giuridica napoletana.
Uno degli ultimi allievi di Benedetto Croce, è dal 1975, alla guida dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli fondato con la collaborazione di Elena Croce, Enrico Cerulli, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Pietro Piovani e Giovanni Pugliese Carratelli.
Libri, convegni, seminari, scuole: si tratta di un’immensità operosa di cultura d’ampiezza universale, che va dalla filosofia classica tedesca a quella napoletana e perfino a quella africana.
Un’istituzione unica al mondo, non solo per i grandi servigi che rende alla cultura, ma anche per il costante impegno nel tenere alta la bandiera della filosofia in un mondo ossessionato dal materialismo e dal gretto interesse.
Innumerevoli sono stati i riconoscimenti nazionali e internazionali che l’Avv. Marotta ha ricevuto nel corso della sua lunghissima carriera, iniziata in giovane età partecipando alle attività di ricerca dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce, e che si è concretizzata attraverso una quantità enorme di iniziative culturali, dalla fondazione della Scuola di alta formazione in filosofia di Napoli, alla realizzazione di una delle più importanti biblioteche europee, dalle iniziative di studio e di ricerca in molteplici campi del sapere, alla promozione di incontri che favorissero il dialogo tra studiosi di diverse discipline e parti del mondo. Una carriera segnata dalla volontà di difendere e diffondere la filosofia ovunque vi siano le possibilità di farlo: dalle sedi delle più prestigiose Università europee e americane, alle realtà più periferiche del nostro Paese.
l’Avv. Marotta ha donato se stesso al pensiero, e ha fatto dono del pensiero a quanti, studiosi, giovani, appassionati, si sono avvicinati alla sua persona e all’Istituto da lui fondato, promuovendo e sostenendo tutte le iniziative che vanno in tale direzione.
Dono che purtroppo, rischia di essere perduto.
Negli ultimi anni l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che secondo l’UNESCO non ha termini di paragone nel mondo, è stato privato dei fondi necessari al suo pieno funzionamento e rischia di dover chiudere, nonostante lo stesso Marotta abbia investito e sacrificato gran parte dei suoi beni e immobili, per riuscire a sostenere le spese.
È davvero inaccettabile assistere a questo avvilimento dell’Istituto e alla sepoltura della sua biblioteca in un triste deposito, un ex capannone industriale di Casoria. Deposito tra l’altro, soggetto a sfratto. La biblioteca consta di 300mila volumi, un patrimonio sterminato, messo insieme dallo stesso Marotta nel corso della sua lunga carriera. Ogni volume è stato da lui cercato, comprato, catalogato e conservato con estrema cura e dovizia. Un lavoro certosino di pazienza e ricerca che non può e NON DEVE essere perduto.
Risulta chiaro che servono soluzioni immediate!!
E’ proprio di questi giorni, l’ennesimo e accorato appello dell’Avvocato Marotta: “Città della Scienza ha ricevuto 90 milioni, noi nemmeno un euro dal 2009 “- intervenendo durante un corso di formazione dell’Ordine dei giornalisti della Campania, svoltosi a Palazzo Serra di Cassano -“l’ultimo rifugio della sapienza e della cultura a Napoli “
Illustre Avvocato Gerardo Marotta, nell’augurarle un felice compleanno, auspichiamo sentitamente che le istituzioni possano farle dono, di una soluzione tempestiva e definitiva.