S’intitola “Miracolo” la prossima ed imminente “bomba” che esploderà negli store musicali il prossimo 28 aprile e che porta la firma di Clementino.
Un nome, una garanzia in termini di ritmica, vigore, impeto, adrenalina e fermento, quello peculiare ed inimitabile, capace di rappare passionale, focosa ed aitante vitalità e che rappresenta l’inconfondibile biglietto da visita del rap di Clementino.
Quello esploso grazie al successo macinato da “Mea Culpa” un disco che ha collezionato record, raggiungendo le vette più alte e rinomate delle classifiche musicali e popolari, perché la musica di Clementino rappresenta una delle rare realtà nelle quali sfocia il consenso di tutti, dimostrando di meritare la fama del ragazzaccio capace di conquistare l’approvazione dei genitori, strizzando l’occhio ai papà, baciando la mano alle mamme, impadronendosi delle pareti della stanza dei figli oltre che della playlist che accompagna la quotidianità tra l’ansia da compito in classe, una cena da preparare e i piatti da lavare.
Un groove orgogliosamente partenopeo che saputo imporsi oltre i confini regionali, oltre il golfo e il Vesuvio, per spingersi alla conquista di orecchie e cuori da allietare, semplicemente raccontando emozioni di vita, semplici e comuni, nelle quali chiunque può ritrovare le “sue parole”.
Una musica più caparbia del pregiudizio, più tenace dei luoghi comuni, capace di unire e dispensare distensione emotiva, senza porsi troppe domande, senza lasciarsi impastare nei macchinosi indugi, senza prendersi troppo sul serio, riuscendo, però, spontaneamente, ad imporre un coinvolgente, puntuale e sorridente battito di mani.
Il menù, variegato e succulento, proposto da “Miracolo”, il rapper partenopeo lo sta lasciando intravedere, post dopo post, tramite i social network, aprendo nitidi spiragli dai quali, fin qui, è stato possibile scorgere che il “nuovo cantore di Napoli” non deluderà di certo le copiose aspettative che aleggiano intorno al suo secondo lavoro discografico.
Dopo il primo singolo, «Lo strano caso di Iena White», il cui video è stato girato nel cuore di Napoli, lungo le vie del centro storico, è poi arrivato «Strade superstar», il secondo singolo, con tanto di video girato a New York. Un passaggio semplice, ma efficace che sottolinea la caratura internazionale di un artista che, seppur saldamente radicato sotto le luci dei riflettori, non rinnega le sue origini, ma che, anzi, ancor più veementemente abbraccia le sue radici.
Il terzo singolo “Luna”, in tal senso, suggella quel forte e sincero sentimento d’amore che pullula nell’anima di Clementino e che seguita ad indicargli la strada da seguire.
Un brano, tutt’oggi inspiegabilmente escluso dal Festival di Sanremo, che sembra spontaneamente candidarsi ad hit-tormentone dell’estate, non solo per la coinvolgente orecchiabilità che ne irradia la ritmica, ma soprattutto per la storia che disegna: un amore nato in riva al mare, con la complicità delle stelle e dissoltosi all’alba della vita di sempre.
Un testo, uno dei tanti riconducibili a Clementino che narra una storia all’interno della quale chiunque può facilmente rilevare “la sua storia”.
Ma, soprattutto, si tratta di un brano che ne prende per mano uno che proprio quest’estate spegnerà 31 candeline.
Quella “Kalimba de Luna” vincitrice della classifica della sezione big di “Un disco per l’estate 1984”, composto da Tony Esposito, Gianluigi Di Franco e Remo Licastro per il testo, e da Tony Esposito, Joe Amoruso, Mauro Malavasi e Remo Licastro per la musica, tratto dall’album di Tony Esposito Il grande esploratore.
Nasce sotto il segno di una “benevola Luna” l’album che sarà pubblicato in due versioni, una da 14 e l’altra da 28 tracce.
Il Cd con la copertina rossa conterrà il brano inedito registrato con Pino Daniele poche settimane prima della sua morte. Il pezzo, «ClemenPino», com’era scherzosamente denominato dai due autori, sarà pudicamente e gelosamente custodito all’interno del disco, evitando qualsiasi speculazione, ma i fans lo aspettano con ansia. Difatti, si tratta del primo vero inedito uscito dalla morte del mascalzone latino, ma anche, senza tema di smentite, l’ultima traccia registrata dal re del blues partenopeo. Un disco al quale, tuttavia, va attribuito anche il pregevole merito di riunito intorno a sé gli altri protagonisti di quella stagione. Grande attesa anche per l’esordio di un “rapper d’eccezione” come Alessandro Siani, coinvolto nell’allestimento di un brano improntato ad immagine e somiglianza di uno dei suo tormentoni più esilaranti, quello di «cos’, cos’».
Altre featuring di lusso prevedranno l’interazione canora con Mama Marias, Boombadash e i TheRivati, la band del fratello del rapper, Paolo. Mentre il cd dell’edizione deluxe, stessa immagine ma in blu è dedicato agli incontri con i «fratelli hip hop»: Rocco Hunt, ma poi Madman e Gemitaiz, Marracash, Ensi, Nightskinny, Noyz Narcos, Fabri Fibra, Gue Pequeno, N’to’, Luche’, Paura, Coez, i Sangue Mostro, Tonico ’70, Morfuco, Mouri, Rame, O’Prot, i “Messaggeri del Vesuvio”, ovvero, i rapper più rinomati della scena napoletana.
Lingua napoletana e italiana, mainstream e flow più stradaiolo, ironia e spontaneità che si susseguono a suon di rime, risultano, fin qui, gli ingredienti più efficaci ed accreditati, capaci di garantire un meritato successo.
In attesa che giunga martedì 28 aprile e siano le orecchie del cuore ad emettere il loro incorruttibile verdetto.