Verrà processato il 17 aprile un 60enne, professore messinese di educazione fisica, arrestato per violenza sessuale su una studentessa, avvenuta lo scorso mese, presso un istituto scolastico di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese.
A denunciare l’ episodio i genitori della giovane, dopo aver sentito le confessioni della figlia. L’uomo, residente a Barcellona (ME), si trova ancora ai domiciliari dopo essere stato arrestato il primo dicembre scorso dalla Polizia.
Su richiesta del sostituto procuratore Fabio Sozio, sarà processato con il giudizio immediato il prossimo 17 Aprile dai giudici del Tribunale di Barcellona. La vicenda, ovviamente ha destato grande scalpore; il professore avrebbe molestato una sua studentessa minore di 14 anni.
Con la giovane studentessa, aveva provato ad appartarsi per ben due volte nella palestra della scuola. Approcci non andati a buon fine, a causa dell’opposizione della ragazzina che, fortemente turbata, tanto da accusare anche un malore, ha raccontato tutto ai genitori. L’identità dell’insegnante e il nome della scuola non sono stati resi noti per tutelare l’identità della studentessa.
L’uomo la invitò a non raccontare nulla ai genitori che si sarebbero preoccupati vista l’inagibilità della struttura. Una settimana dopo il professore ci riprovò, col pretesto di insegnarle un esercizio ginnico alla sbarra, appartandosi con lei nella palestra dell’istituto e abbracciandola da dietro, le avrebbe strofinato addosso i genitali.
Per comprare il suo silenzio le promise un bel 9 in pagella in educazione fisica, ma la studentessa, in stato di choc, telefonò subito ai genitori che la riaccompagnarono a casa. E’ stato lo stesso dirigente scolastico dell’Istituto appena messo al corrente della vicenda a denunciare tutto alla Procura di Barcellona facendo scattare l’arresto del docente di educazione fisica.
La violenza sessuale, ma anche fisica, è un cancro purtroppo presente anche laddove il minore dovrebbe essere tutelato, ovvero anche all’interno degli edifici scolastici.
La società, dovrebbe aiutare gli adolescenti a difendersi, attuando una vera e propria opera di prevenzione all’abuso sessuale, ricordando che le molestie, rappresentano accadimenti che lasciano un segno indelebile nella vita di un ragazzo.
Spesso, come apprendiamo dalle notizie di cronaca, i ragazzini mantengono il segreto circa l’abuso subito sino all’età adulta; in questo caso può accadere che quando, per svariati motivi giunge il momento della rivelazione, siano necessari sostegni maggiori volti al superamento del dolore che si è cercato di reprimere precedentemente senza successo.
Dunque la giusta prevenzione è indispensabile, ma anche parlarne, denunciare, esternare, il trauma subito, è la cosa più giusta da fare.