Ventitremila ettari attaccati, duemila piante malate, 600mila ulivi a rischio, la produzione che va verso il disastro ma peggio ancora il paesaggio, la storia, il disegno di questa terra che rischia di essere irrimediabilmente cancellato, distrutto, vinto da un batterio esotico che si nasconde principalmente negli oleandri ma stermina gli ulivi.
“Si tratta — spiegano i tecnici dell’osservatorio regionale — di un batterio che fino a ora era stato segnalato principalmente negli Stati Uniti e in alcuni paesi del Sud America. Un caso in Francia e basta in Europa. Attacca alcune piante da frutto e alcune specie ornamentali senza però causare troppi problemi. Mentre sugli ulivi è letale: ne determina l’immediata procedura di essiccamento“.
Questo disastro, porta inevitabilmente verso una pista di indagine: riguardo l’introduzione in Puglia del batterio killer, la Xylella fastidiosa, che sta decimando la produzione del rinomato olio e mettendo in ginocchio l’intero settore.
Da fenomeno isolato, qual’era inizialmente, si è così passati a una vera e propria epidemia, tanto da far intervenire negli ultimi giorni Commissione europea e governo nazionale. Da Bruxelles, con un provvedimento firmato dal commissario Tonio Borg, hanno ordinato l’immediato sradicamento e distruzione delle piante infette. Indicando anche una zona “cuscinetto” di duemila metri attorno alla pianta da abbattere.
Coldiretti ha lanciato l’allarme: “Sarà la prima settimana Santa in cui non saranno distribuiti i tradizionali ramoscelli di ulivo nella domenica delle Palme se si vuole evitare la diffusione di una epidemia che sta facendo strage di piante secolari che dal Salento in Puglia potrebbe estendersi in tutta Europa“.
Il batterio in questione, provoca il disseccamento degli ulivi, ma Coldiretti precisa: “L’olio resta ottimo e non c’è alcun pericolo per l’uomo. Ma un grande rischio per il paesaggio, l’ambiente, l’economia e il lavoro di una componente importante del made in Italy tanto che la stessa Regione Puglia ha emanato le misure obbligatorie per la lotta al patogeno che prevedono, tra l’altro, nella zona infetta interventi di potatura per eliminare parti infette“. Coldiretti ha richiesto inoltre l’impegno di tutto il Parlamento, affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale.
Nel piano del governo sono appunto previsti interventi sulla nuova zona cuscinetto, tramite: monitoraggio costante a maglie strette, abbattimento degli insetti vettori ed estirpazione di eventuali piante infette, d’intesa con i ministeri della Salute e dell’Ambiente; potenziamento dei controlli sull’eventuale presenza dell’infezione nei vivai e blocco della movimentazione dei prodotti ‘a rischio’ identificati nella Decisione Ue.
Su come sia arrivata la Xylella in Puglia, non si hanno ancora notizie certe; stanno lavorando gli uomini della Guardia Forestale che nei giorni scorsi hanno effettuato anche un blitz negli uffici della Regione. Quello che appare certo è che il virus sia stato importato, arrivando dall’estero.
Per quanto concerne la gamma delle piante a rischio, sono state riscontrate infezioni, oltre che su olivo, anche su oleandro, mandorlo, vinca e ciliegio, mentre non sono risultate suscettibili vite e agrumi.
L’indagine, inoltre, sarebbe volta ad accertare anche se vi siano omissioni negli interventi per frenare l’epidemia da quando l’allarme è diventato conclamato.