Salerno – nasce il primo luogo di culto di fede islamica realizzato dall’associazione culturale e religiosa “Bangladesh”.
Il locale, sito in prossimità di Corso Vittorio Emanuele, sarà ovviamente destinato allo svolgimento delle cerimonie religiose, a tal proposito le parole cariche d’orgoglio del presidente della cominutà del Bangladesh, Hossain Alamgir: “Prima ci riunivamo in scantinati improvvisati o davanti ad un portone tra la sporcizia; la nostra religione ci chiede di pregare cinque volte al giorno e il giorno più importante per noi è il venerdì, proprio in questo giorno, ci riuniremo in moschea così come voi cattolici vi riunite in chiesa la domenica. Avevamo bisogno di un posto in cui portare avanti le nostre tradizioni, Dio ci ha aiutati a trovarlo, fittato da un italiano dal cuore grande”.
Nonostante svariate comunità convivano pacificamente già da diversi anni, (Senegal, Bangladesh, Filippine e da tanti altri Paesi) risultando al contempo perfettamente integrate nel tessuto cittadino salernitano, permane il pregiudizio e la paura che la fede musulmana sembra portarsi dietro. Soprattutto in tempi in cui sono purtroppo tornate alla ribalta le guerre di religioni.
Probabilmente addebitabile anche quest’ultimo motivo il lungo dibattito riguardo l’esistenza di una moschea in città; già l’ex sindaco De Luca nel 2013 si disse favorevole alla realizzazione ex novo di un luogo di culto, e in precedenza, quando il sindaco era Mario De Biase, si era affrontato il problema di favorire in città la libertà di culto con non poche polemiche tra i rappresentanti dell’opposizione che contestavano la realizzazione di nuove costruzioni adibite a tal uso.
Dura anche la reazione dell’allora arcivescovo Gerardo Pierro che non celò la propria disapprovazione.
Ma le cose sono andate diversamente, è stato infatti stipulato un contratto di locazione per un anno, suddiviso da una quota mensile: “E’ casa di Dio – dice Hossain – e ogni membro della comunità interessato, tra le 100 e le 150 persone, parteciperà con un contributo economico e avrà la possibilità di unirsi a noi nelle preghiere. I salernitani devono stare tranquilli, non vogliamo fare del male a nessuno, sappiamo che non solo gli italiani ma tutto il mondo collega i musulmani ai terroristi, anche se per la nostra religione è peccato anche uccidere un animaletto per strada».
Per il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli comunicare al comune di Salerno la nascita di questo luogo di culto «è stato un di più, non era necessario e l’amministrazione non deve esprimere nessun parere in merito, né deve autorizzare o negare».
La libertà religiosa in Italia è garantita dalla legge fondamentale dello Stato: la Costituzione, sulla quale poggia l’intera normativa vigente in materia, e alla salvaguardia dei diritti in essa contenuti sono ispirate le modalità attraverso cui lo Stato regola i propri rapporti con le diverse confessioni religiose presenti sul territorio italiano.
Ricordiamo dunque che tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Questo non rappresenta un pensiero o desiderio personale, bensì è proprio l’articolo 19 della nostra Costituzione ad affermarlo.