La creatività e il gusto per la bellezza non sono mai stati a lui sconosciuti: dopo aver frequentato l’Istituto statale d’arte e l’Accademia di belle arti di Brera, si è sposato creandosi una famiglia. In seguito ha partecipato a corsi al centro dell’Helen Keller, avvicinandosi alla cultura culinaria.
Una carriera lineare e apparentemente simile a quella che potrebbe aver intrapreso qualsiasi altra persona, se non fosse che Anthony Andaloro, 48enne di Milazzo, in provincia di Messina, ha un dettaglio in più che lo rende uno chef sorprendente.
Già in età adulta, prima di accostarsi alla cucina, gli è venuto meno il dono della vista, a seguito della retinite pigmentosa, malattia ereditaria e degenerativa. La vista però non è l’unico strumento di percezione della realtà: la qualità (e non l’handicap!) che lo rende speciale è il fatto che abbia conosciuto più a fondo la magia che si può creare tra cibi e bevande, attraverso un polpastrello che scruta le superfici, un naso che avverte le fragranze, una bocca che riconosce i sapori, un orecchio attento all’acqua che bolle o all’olio che frigge.
E proprio questo dimostra di volta in volta ai clienti del suo ristorante, invitandoli a degustare un menu che scoprono da soli durante il pasto, in un luogo completamente al buio, senza alcuno spiraglio di luce: un’esperienza costruttiva da provare almeno una volta nella vita, che rende il corpo più sensibile alla realtà e la mente connessa alle emozioni. Le sue meraviglie si trovano su Youtube e sulla pagina facebook “In cucina con Chef Anthony“.
Oggi è socio dell’Associazione professionale cuochi italiani e presidente dell’Associazione “Oltre il buio”, che si occupa di organizzare serate con l’obiettivo di raccogliere fondi per aiutare i bambini non vedenti.
Così si racconta: “La missione di Chef Anthony è trasmettere a tutte le persone che nella vita, anche se sei un non vedente, puoi svolgere mestieri che possono sembrare impossibili, puoi creare, puoi stupire, puoi lasciare un segno. L’arte, la magia e l’alchimia di chi con gusto insegna a vivere, perché oltre il buio ci siamo noi e vediamo con altri occhi…”.