« … è stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato. »
(Dall’ultimo discorso di Eduardo Taormina 1984)
Orgoglio e vanto della città di Napoli e indiscusso protagonista del teatro del ‘900, Eduardo De Filippo detiene il primato dell’immortalità anche a 30 anni dalla sua scomparsa.
Drammaturgo, attore, regista, poeta e sceneggiatore, è stato autore di numerosi drammi teatrali da lui stesso messi in scena e interpretati e in seguito tradotti e rappresentati da altri anche all’estero.
E’ proprio dall’estero che in questi giorni, in onore di Eduardo, è partita da Barcellona, con il debutto di “Dolore sotto chiave”, atto unico scritto dall’autore nel 1964, la tournee europea che porterà la compagnia napoletana Teatri Uniti a presentare 4 spettacoli, firmati da Francesco Saponaro, Licia Maglietta, Toni e Peppe Servillo, sui palcoscenici di Spagna, Francia, Germania, Belgio, Ungheria e Polonia.
Autore prolifico e versatile, lavorò nella sua lunga carriera anche nel cinema con gli stessi ruoli ricoperti nell’attività teatrale. Per i suoi alti meriti artistici e i contributi alla cultura, fu nominato senatore a vita dal presidente della repubblica Sandro Pertini. Fu anche candidato per il Premio Nobel per la letteratura.
Unico nel suo genere, Eduardo è riuscito, con arte e maestria, a raccontare i retroscena di una Napoli triste e malinconica che nessuno conosceva, il travaglio giornaliero di una città che lotta per sopravvivere, senza però mai perdere quello spirito goliardico che contraddistingue il popolo partenopeo. Tra il serio e il faceto, gli insegnamenti di Eduardo sono rimasti nel DNA della popolazione, e adottati come faro per andare avanti: frasi come “ Ha da passà ‘a nuttata “ e “ Teatro significa vivere sul serio, quello che gli altri nella vita, recitano male” , rappresentano una speranza e un’ancora di salvezza nei giorni bui della nostra vita.