Il dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Alma Mater Studiorum –ateneo di Bologna e prima università del mondo occidentale- ha vinto la gara d’appalto per partecipare agli scavi archeologici di Pompei, e sarà presente ai lavori come unica università italiana.
La facoltà emiliana si è accaparrata il Lotto 3 dei cantieri, che contiene strutture di pregio come la “Casa dei Casti Amanti” e riceverà fondi per un importo di più di 700mila euro. In corsa altre importanti università come quelle di Roma, Napoli, Padova e Lecce che però sono state escluse “per vizi formali, ribasso d’asta improprio o valutazione negativa del progetto” -come spiega Giuseppe Sassatelli, direttore del dipartimento vincitore.
Ad aggiudicarsi uno dei sei lotti messi al bando dal ministero dei Beni Culturali invece è stata l’università di Salerno, che però ha concorso insieme a professionisti e ditte private.
Gli esperti dell’Alma Mater inizieranno a lavorare agli scavi all’ombra del Vesuvio a marzo: il loro progetto comprende mappature e planimetrie del lotto di competenza, analisi di ogni muro, monitoraggio delle strutture, scansione laser delle pitture e segnalazione delle zone a rischio.
L’azione, insieme a quella degli addetti agli altri lotti, confluirà nella realizzazione di una mappatura completa del sito archeologico utile a far partire l’opera di restauro vera e propria.
Il team sarà composto da due o tre docenti di archeologia, due tecnici per i rilievi e la geoarcheologia affiancati da una decina di studenti -dottorandi, allievi della Scuola di Specializzazione e assegnisti di ricerca. E’ prevista tra una settimana la firma dell’atto e si stima che i cantieri chiuderanno entro la fine dell’anno.