Il Festival di Sanremo quest’anno ha proposto una serata nell’ambito della quale i cantanti famosi in gara hanno reinterpretato cover dei brani proposti sullo stesso palco dell’Ariston nelle edizioni precedenti.
Un Nek in gran rispolvero si è aggiudicato il primo posto con la canzone “Se telefonando” scritta da Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara, nel lontano 1966 e cantata da Mina.
Negli anni sessanta, erano molto in auge i primi gruppi musicali che seguivano l’onda romantica di Tenco, Paoli, Bindi, ma c’erano anche gruppi che seguivano altre scie: erano gruppi che si avvicinavano molto alla musica d’oltreoceano, quella fatta di fumo e Jack Daniels, di Route 66, beat generation e Kerouac.
Il primo gruppo che cavalcò quest’innovativa onda fu quello dei napoletani “The Showmen”.
Di grande influenza furono le origini del frotman e cantante Mario Musella e del sassofonista James Senese. Entrambi figli di madri napoletane e di padri afro-americano e nativo Cherokee del North Carolina. Se il sangue chiama sempre e in ogni caso, qui è andato a colpo sicuro, poiché gli Showmen sono stati altamente innovativi nel proporre musica prima ascoltata e poi rubata nei primissimi approcci nel locali fumosi del porto di Napoli, dove i militari americani hanno portato un pezzo d’America che ben si amalgamava con lo spirito partenopeo fatto non solo di tammurriate ma di sound rabbioso e ritmato, con l’uso senza limite di sessioni di fiati che mettevano distanze tra le melodie fino ad allora ascoltate.
Gli Showmen hanno fatto conoscere cantanti come: Wilson Pickett, James Brown, Ray Charles e gruppi come i Blood Sweat and Tears e i Chicago Transit Authority. Proprio da questi ultimi, hanno “scippato” e creato la loro originale versione di “Introduction” presentato nel 1970 nella famosa trasmissione canora “Bandiera Gialla” presentata da Renzo Arbore.
Se spenderete 7:59 minuti del vostro tempo, nell’ascoltarla, capirete perché, ancora oggi, gli Showmen sono considerati il miglior gruppo italiano di blues e soul.
Se la classe non è acqua, con gli Showmen siamo davanti a un’eccellenza di canto e suoni fatti con abilità, conoscenza, rabbia, ritmo, passione e quel filo sottile, ma forte che richiama le origini.
Se la classe non è acqua, anche le cover hanno un loro personalissimo perché.
Good listening…