Sembra davvero non esserci fine al periodo nero che sta coinvolgendo la cultura e le bellezze custodite nella provincia di Napoli. Non bastavano cavilli burocratici, criminalità organizzata e cattiva gestione dei beni culturali, negli ultimi giorni anche il maltempo sta contribuendo a rendere critica la situazione del nostro patrimonio.
La situazione degli Scavi di Pompei è davvero sconcertante, i crolli si susseguono incessantemente e non sembra esserci una strada per trovare una soluzione a questa incombenza. L’ultimo crollo è avvenuto nella Casa del Centenario: è qui che si sono staccati due pezzi di intonaco, il primo è grande almeno 20cm e si trova su una facciata principale che un tempo era di colore rosso, il secondo è grande 10cm e si trova in un corridoio di servizio. I pezzi sono stati raccolti e messi via in attesa dell’inizio dei tanto discussi lavori di restauro, la Domus, infatti, è chiusa al pubblico già da tempo poiché inserita nel progetto di restauro denominato “Grande Progetto Pompei” che ancora non ha trovato una società appaltatrice.
A dare l’allarme è stata la Sopraintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, facendo sapere che il maltempo degli ultimi giorni non solo sta impedendo il libero accesso ai turisti all’interno degli scavi, ma sta anche pregiudicando la stabilità del sito archeologico, già precaria per le incurie degli addetti ai lavori.
Basta spostarci di qualche chilometro, arrivare a Pozzuoli ed ecco che ci troviamo di fronte ad un altro sito archeologico minacciato dal maltempo. Si tratta del Tempio di Apollo, situato sulle rive del lago Averno; il maltempo di questi giorni ha causato delle inondazioni che rischiano di danneggiare la struttura risalente ai tempi dell’Antica Roma. È stato il sindaco della città flegrea, Vincenzo Figliolia, a mettere in evidenza la questione, sottolineando come i canali di sbocco verso il mare, realizzati da Marco Vipsanio Agrippa nel I secolo a.C., siano abbandonati a loro stessi, ingombrati da immondizia e vegetazione, impedendo così il loro corretto funzionamento. La situazione è stata fatta presente a chi di dovere all’interno del Consiglio Regionale, ma si nessun provvedimento è stato ancora preso.
È dunque questa la situazione che si presenta agli occhi della cultura internazionale: un patrimonio culturale dal valore inestimabile spesso trascurato e abbandonato a se stesso. Non una buona cartolina da presentare ai milioni di visitatori che ogni anno ammirano le nostre bellezze e, soprattutto, il momento peggiore per non sfruttare al meglio le eccellenze artistiche, culturali e storiche che permetterebbero al nostro Paese di risollevarsi anche dal punto di vista economico.