A Salerno, lo scorso sabato, alle 21 e 15 circa, un conducente della Cstp viene aggredito per mano di due passeggeri; sembri che i due soggetti infastidissero gli altri passeggeri presenti, tentando di rubare loro portafogli ed altri “averi”, cosicché, allertato il conducente, quest’ ultimo ferma il mezzo per invitare i due molestatori a scendere dall’ autobus.
Tuttavia, i due passeggeri, entrambi marocchini, F.A. dell’ 84 e E.A. dell’ 81, rispondono con violenza alla richiesta del conducente, ferendolo con calci e pugni. Una volta scesi dall’ autobus, sapendo che erano state chiamate le forze dell’ ordine, uno dei due si provoca una ferita alla mano, con un pezzo di vetro trovato nei dintorni, affinché i carabinieri credessero che si trattava di una lite tra i due, finita male;
Ma non è andata così; i due marocchini, infatti, sono stati arrestati, dopo la ricostruzione della dinamica della vicenda e l’ autista portato al pronto soccorso, in cui è stato verificato che il tempo di guarigione sarà di due settimane.
La vicenda spiacevole ha allertato la Filt della Cgil, che ha rilasciato un comunicato subito dopo l’ accaduto; nella nota, il segretario generale della Filt Cgil Salerno, Amedeo D’ Alessio parla di “sdegno” da parte del sindacato, annunciando: ” (…) chiederemo immediatamente l’istituzione di un tavolo congiunto con le aziende e la Prefettura di Salerno per stabilire le azioni necessarie a garantire l’incolumità degli autisti e dei passeggeri”.
Nel corso dell’ anno precedente, effettivamente, numerose sono state le aggressioni sui mezzi pubblici; le quali, hanno visto come scenario di azione, trasversalmente, il paese intero, e, come protagonisti colpevoli, diverse categorie di persone: semplici studenti, vandali del fine settimana, connazionali senza biglietto, e via dicendo. Il problema, dunque, non è delimitato da categorie sociali definite, ma riguarda tutte quelle mine vaganti che, per numerosi motivi, spesso effimeri, esprimono violenza incontrollata laddove l’ educazione civica dovrebbe essere la norma vigente.
Ricordiamo, a tal proposito, le decisioni dell’ anno passato, in merito alle guardie armate a bordo degli autobus in alcune città italiane, tra cui Brescia ,che, assieme a città come Verona e Roma, hanno contato il numero più alto di aggressioni nei mezzi di trasporto.
Proprio tre giorni fa, per quanto riguarda la Campania, Lina Lucci, segretario regionale della Cisl Campania, ha pubblicato una nota sul dilagare di episodi di violenza sui mezzi pubblici, tra cui, quelli sanitari.
La Lucci parla di tre autobus vandalizzati nell’ arco di 48 ore, non senza aggressioni fisiche, anche verso medici del pronto soccorso; inoltre, il segretario Cisl, all’ interno del comunicato precisa: – Mentre abbiamo registrato un moto di indignazione nel condannare gli episodi di assenteismo dei dipendenti pubblici contro i quali si sono levati giustissimi cori di protesta, non ci sono, salvo sparuti casi, altrettante voci che attestino vicinanza e solidarietà per questi “eroi del quotidiano” che il proprio lavoro cercano di farlo nel migliore dei modi, in un contesto che ormai definire rischioso è un eufemismo-
Tuttavia, la proposta del Co.Ce.r Esercito, avviata con delibera numero 1/2014, di immettere sui mezzi pubblici personale del corpo militare in vista di aumentare la sicurezza, è stata bocciata dalla Regione Campania. Tale proposta, prevedeva la presenza a bordo di mezzi pubblici di militari provvisti di uniforme; una presenza esteticamente troppo forte, forse, in una città già satura di operazioni militari che riguardano le strade sicure e la terra dei fuochi.
Non è con la militarizzazione territoriale che si acquista educazione civica, ma con la crescita collettiva e la condivisione dei valori giusti, tendenzialmente diversi da quelli esemplificati dalla nostra classe politica.