Clementino: il ragazzo dalla rima facile, con il berretto trasverso e il cuore d’oro.
Il pupillo di Pino, uno degli ultimi privilegiati figli di questa terra che il Mascalzone latino aveva ospitato più volte sul palco, perché Pino amava fondere il suo blues con i colori che tingevano l’anima musicale di altri artisti.
Pino apprezzava il rap di Clementino ed era affascinato da quel nuovo e scaltro modo di raccontare Napoli. In maniera più o meno consapevole, forse, Pino ha consegnato la sua ereditarietà musicale al rapper di Cimitile, perché in lui ha intravisto quel “fuoco in petto” che solo attraverso le voci più passionali ed appassionate di questa città ribolle nelle vene, convertito in note, parole, rime e finanche bit.
Clementino ha scritto una canzone dedicata a Pino Daniele, per Pino Daniele.
100% cuore: proprio come avrebbe voluto quello che per lui era “Zio Pino”, un brano scaltro e malinconico, nostalgico e toccante, pregno soprattutto della coraggiosa voglia di asciugarsi gli occhi costernati dalle lacrime per proseguire quel cammino designato dalla scia dell’anima di Pino.
Sull’onda emotiva della scomparsa dell’ultimo mito vivente che Napoli ancora annoverava, Clementino ha scritto, nell’arco di poche e sofferte ore, questa commovente canzone, rigorosamente in dialetto napoletano, dalla quale trapela il forte e sincero legame, condito da comprovata stima che intercorreva tra i due.
Clementino ha anche confessato di aver partecipato alla creazione del testo del suo ultimo brano “Sud voglio morire con te”: testo che, in virtù di quanto tristemente sancito dalla storia contemporanea, assume tutt’altra e ben più profonda accezione di senso. Il rapper ha esternato la sua ferma volontà d’inciderlo quanto prima e il brano che, nel frattempo, Clementino ha dedicato a Pino per commemorarne la grandezza, conferma che quell’ultima gemma, non poteva essere consegnata in mani più accorte e meritevoli.