Dolore, sconcerto, dubbi, illazioni, ipotesi, indagini: questo lo scenario che ha segnato l’ultimo saluto di Napoli a Pino Daniele.
La Procura di Grosseto apre un fascicolo, indaga per omicidio colposo, il disagio della compagna del cantautore, la determinazione della ex moglie, lo sconcerto dei figli, il dolore dei fratelli. Attimi confusi, sconcertanti, concitati.
Emergono, infatti, ulteriori particolari sull’ultima corsa verso l’ospedale Sant’Eugenio animata dalla speranza salvare la vita del cantante napoletano. Una corsa spericolata, questo è quanto traspare dalle indagini.
Secondo una ricostruzione dei carabinieri di Orbetello, il SUV sul quale viaggiava Pino Daniele avrebbe percorso la tratta Magliano in Toscana – Roma in soli 15 minuti. Da Magliano, la vettura, guidata dalla compagna del cantante, era partita dopo la telefonata al 118, circa le 21.10, ed ha percorso ad alta velocità le strade interne e quasi rettilinee presso Albinia, entrando nell’Aurelia a Orbetello Scalo. Da qui la statale a quattro corsie verso Civitavecchia e quindi Roma. Secondo le ricostruzioni dell’Arma, raccolte dalla procura di Grosseto e già trasmesse alla procura di Roma, l’ambulanza del 118, dal momento della telefonata che richiede un intervento, raggiunge Magliano in 16 minuti, ma non trova subito la villetta del cantante.
Quando l’equipaggio dei soccorritori contatta chi aveva chiamato il 118 per Pino Daniele, viene risposto che non c’è bisogno e che è stato deciso di andare a Roma in auto. Tra gli atti dei carabinieri di Orbetello trasmessi dalla procura di Grosseto a quella di Roma ci sono anche le registrazioni delle telefonate al 118, la ricostruzione dei movimenti dell’ambulanza – giudicati dagli inquirenti corretti, a partire da quanto tempo ha impiegato da Orbetello a raggiungere Magliano – il tabulato con la telefonata fatta per rintracciare la casa.
Intanto, stamattina verrà effettuata l’autopsia, disposta proprio per fare chiarezza sulla morte del cantautore.