Minuto 46′ del primo tempo, stadio Friuli, l’Udinese conduce per 1-0 sul Verona grazie al gol di Antonio Di Natale, Christodoulopoulos si accentra e serve in area Luca Toni, dribbling secco su Heurtaux e sinistro all’incrocio dei pali che fulmina Karnezis. La mano scatta veloce all’orecchio, e ruota, ruota per la trecentesima volta. Un traguardo incredibile per il centravanti modenese, che corre verso la panchina veronese a prendere la maglietta celebrativa che l’allenatore Mandorlini custodiva in panchina: “300 Goooool! Menga Poc!”, mica poco in dialetto modenese. Proprio da Modena parte l’avventura nel calcio di Luca Toni, classe 1977, che nel club emiliano fa tutta la trafila nel settore giovanile fino all’esordio con la squadra maggiore, all’epoca in Serie C, con la quale mette insieme 32 presenze e 7 reti. A fine stagione passa all’Empoli in Serie B, ma con i toscani gioca pochissimo ed è costretto a trasferirsi al Fiorenzuola in C1: nella squadra allenata da Cavasin è spesso costretto al ruolo di riversa tanto che a fine stagione medita l’addio al calcio. La sua esplosione arriva nella stagione 98-99: con la Lodigiani allenata dal tecnico Attardi, sigla ben 15 gol in 31 partite guadagnandosi le attenzioni del Treviso che lo ingaggia per la stagione successiva che i veneti disputano in serie B; sono ancora 15 i gol messi a segno da Toni che gli valgono l’approdo in Serie A, acquistato dal Vicenza.
Luca Toni fa il suo esordio in Serie A il 1° ottobre 2000, a 23 anni, nella partita persa contro il Milan 2-0; il suo primo anno in Serie A si conclude con 9 reti in 31 partite che non bastano però a salvare i biancorossi dalla retrocessione. Su di lui si fionda il Brescia di Carletto Mazzone che sborsa ben 30 miliardi di lire per portarlo in Lombardia, facendo di lui l’acquisto più costoso della storia delle Rondinelle. Il primo campionato disputato in A con i lombardi è buono, con ben 13 reti, ma la stagione successiva, complice un grave infortunio, non riesce a ripetersi sugli stessi livelli. Nell’estate 2003 Toni saluta la Serie A e scende in cadetteria dove viene acquistato dal Palermo: con i rosanero è protagonista di una stagione stellare, diventa capocannoniere del campionato con ben 30 reti in 45 partite e trascina la squadra siciliana alla promozione in massima serie. La sua impressionante media gol si mantiene intatta anche in massima serie: 20 gol in 35 partite che portano il Palermo al 6° posto in classifica ed alla storia qualificazione in Coppa Uefa; le sue prestazioni gli aprono le porte della Nazionale, con la quale fa il suo esordio il 18 agosto 2004, a 27 anni, nell’amichevole tra Islanda e Italia, mentre il suo primo gol in maglia azzurra arriva nella partita successiva contro la Norvegia. Nell’estate del 2005 Toni lascia il Palermo e passa alla Fiorentina per 10 milioni di euro; con la squadra viola, allenata da Prandelli, Toni si conferma bomber implacabile: sono 31 i gol in campionato che gli permettono di battere il record di gol segnati in una sola stagione da un giocatore della Fiorentina detenuto fino ad allora da Hamrin e Batistuta, si aggiudica la Scarpa D’Oro davanti a gente del calibro di Henry, Eto’o, Klose e Villa, diventando il primo italiano a vincere questo prestigioso premio, trascinando i viola al quarto posto valido per la qualificazione in Champions. Tuttavia, a causa della sentenza Calciopoli, alla Fiorentina vengono sottratti 30 punti che la relegano al nono posto in graduatoria. Nell’estate del 2006 Luca Toni è convocato da Marcello Lippi per i Mondiali in Germania che ne fa il punto fermo della sua squadra: Toni contribuisce al successo della Nazionale con due reti, entrambe siglate nella vittoria ai quarti contro l’Ucraina, mentre nella finale con la Francia, vinta ai rigori, colpisce una traversa e si vede annullare un gol per fuorigioco. La stagione successiva vive un leggero calo in zona gol a causa di alcuni problemi fisici che lo tengono lontano dai campi per diverse partite: sono 16 le reti messe a segno in campionato che portano i viola alla qualificazione in Coppa Uefa.
Nel maggio del 2007 all’età di 30 anni viene acquistato dal Bayern Monaco per 11 milioni di euro e viene presentato dai tedeschi insieme all’altro nuovo acquisto Franck Ribery, col quale stringerà una grande amicizia. L’esordio in Bundesliga arriva l’11 agosto contro l’Hansa Rostock segnando anche il suo primo gol con la nuova squadra; con il Bayern Toni fa anche il suo esordio nelle coppe europee, visto che il Bayern disputa la Coppa Uefa: i tedeschi si fermeranno in semifinale ma Toni riesce comunque a diventare capocannoniere della competizione con 10 reti messe insieme. La prima stagione in Baviera culmina con la vittoria del campionato, alla quale contribuisce con 24 reti che gli valgono il titolo di capocannoniere della Bundesliga, e della Coppa di Germania con il Bayern che batte il Borussia Dortmund grazie alla sua doppietta. Convocato dal nuovo ct azzurro Roberto Donadoni per le qualificazioni ad Euro 2008 risulta il miglior marcatore della nazionale, ma non riesce ad esprimersi al meglio durante la competizione che vede gli azzurri eliminati ai quarti di finale dalla Spagna, che vincerà poi la competizione, ai calci di rigore. Dopo una serie di incomprensioni con il tecnico Van Gaal, nel gennaio 2010 Toni lascia il Bayern e passa in prestito per 6 mesi alla Roma: con i giallorossi fatica ad integrarsi a causa di una condizione fisica non ottimale, riuscendo comunque ad essere prezioso per la squadra che però non riesce ad avere la meglio nella corsa scudetto contro l’Inter. A fine stagione rescinde il suo contratto con il Bayern e si lega al Genoa: con la squadra ligure tuttavia non sboccia mai l’amore e dopo soli 6 mesi nei quali mette insieme solo 3 reti in campionato, si trasferisce alla Juventus. Con la squadra bianconera gioca poco e segna ancora meno, solo 2 i gol segnati in campionato, che gli consentono comunque di diventare campione d’Italia con la squadra Piemontese. La stagione successiva viene definitivamente accantonato da Conte e a gennaio decide di lasciare nuovamente l’Italia per andare a giocare a Dubai con l’Al Nasr: sembra la fine della carriera di Luca, destinato a raccogliere gli ultimi spiccioli in terra araba, lontano dal grande calcio. La sua esperienza a Dubai dura solo pochi mesi, Toni decide di rientrare in Italia e a dargli una possibilità è la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio europeo: la Fiorentina! Con i viola non parte da titolare, attorno a sé ha un aurea di grande scetticismo che riesce a spazzare via con delle grandi prestazioni nonostante il poco spazio, mettendo insieme 8 reti in 27 presenze. A fine stagione, scaduto il legame con la Fiorentina che lo ritiene ormai finito, si lega con un biennale all’Hellas Verona, squadra neopromossa in Serie A; l’esordio è spettacolare, al Bentegodi si presenta il Milan che viene battuto dagli scaligeri per 2-1 e Toni sigla una grande doppietta; è solo l’inizio di una grande stagione che porta il club veneto a sfiorare l’Europa League e vede Toni lottare fino all’ultima giornata per il titolo cannonieri, che alla fine va a Ciro Immobile che batte con i suoi 22 gol i 20 centro messi insieme dal centravanti modenese. Il resto è storia recente, con il Verona quest’anno le cose non sono iniziate nel migliore dei modi ma, grazie ai suoi 5 gol in campionato, sta contribuendo a risollevare le sorti del club veneto.
Nonostante sia un centravanti possente con i suoi 196 cm, i suoi 300 gol sono stati spettacolari: oltre all’incredibile capacità di staccare di testa, ha realizzato dei grandi gol in acrobazia o dalla lunga distanza, sfoderando una grande potenza e precisione con entrambi i piedi. Abile come pochi nella gestione del pallone, riesce nonostante l’età a combattere ed avere la meglio contro qualunque avversario provi ad ostacolarlo. Nonostante i successi raggiunti è sempre rimasto un ragazzo umile e con una grande passione per il calcio, cosa che ne fa uno dei migliori centravanti in Italia a quasi 38 anni. Ed è a quasi 38 anni, che compirà il 26 maggio prossimo, ci auguriamo che non smetta mai, non ci stancheremo mai di vedere quella mano salire fino all’orecchio e ruotare, continuare a ruotare, per un altro gol!
Godetevelo!
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