“È stato un anno devastante per milioni di bambini. Molti di loro sono stati uccisi mentre erano a scuola, e durante il sonno, o sono rimasti orfani, sono stati rapiti, torturati, reclutati come soldati, violentati e venduti come schiavi. Mai nella storia recente così tanti bambini sono stati sottoposti ad una tale brutalità”. Nel giorno dell’ anniversario della fondazione unicef vogliamo ricordare quanto, alcuni giorni fa, ha dichiarato il direttore, Anthony Lake.
I bambini sono il futuro ed il futuro va protetto, va nutrito, va aiutato.
Ecco spiegata la grandezza di questa fondazione che non possiamo definire solo umanitaria, perché non è abbastanza. L’unicef è un’assicurazione sul futuro.
Con sede centrale a New York, è presente in 158 paesi e si occupa di assistenza umanitaria per i bambini e le loro madri in tutto il mondo, principalmente nei paesi in via di sviluppo, ma non solo. L’UNICEF è finanziato con contributi volontari di paesi, governi e privati e ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1965.
Istituito dall’Assemblea Generale dell’ONU l’11 dicembre 1946 come Fondo di emergenza per assistere i bambini dei paesi europei (Italia inclusa) nella fase post-bellica, nel 1953 l’UNICEF è divenuto permanente con un mandato rivolto all’infanzia di Africa, Asia e America Latina.
E’ parte integrante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ed opera oggi in 156 Paesi con programmi di assistenza diretta, e in 36 Paesi industrializzati con i Comitati Nazionali, dediti alla raccolta di fondi e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
La struttura internazionale dell’UNICEF si articola in Uffici regionali, Uffici sul campo e Sedi internazionali – tra cui i “quartier generali” di New York e Ginevra, la Supply Division (il centro logistico globale dell’organizzazione) a Copenaghen e IRC, cuore degli studi e delle ricerche internazionali sull’infanzia, sito aFirenze.
Non solo promesse, lo sappiamo bene, ma impegno costante e reale che si traduce in un grande lavoro che va di pari passo al sostegno dei cittadini per ottenere risultati reali e quanto più possibile duraturi.
Riportiamo alcuni dati dal sito internet di uncef :
“L’UNICEF Italia – tra il 2010 e il 2014 – sostiene diversi paesi nella lotta contro la malnutrizione infantile: Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Eritrea, Guinea Bissau, Madagascar, Myanmar, Repubblica Centrafricana, Rep.Dem del Congo e Zambia. Presentiamo di seguito alcuni risultati positivi ottenuti in questi anni in 5 paesi.
Myanmar. In questo paese asiatico la pappa di riso è un alimento tradizionale per i bambini piccoli, ma non è sufficiente considerando che qui la malnutrizione è diffusissima, soprattutto nelle regioni più isolate: un terzo dei bambini 0-5 anni soffre di ritardo nella crescita, il 7,7% di malnutrizione acuta, il secondo tasso più alto dell’Asia sud-orientale.
L’UNICEF opera, grazie ai fondi dei donatori italiani (1,7 milioni di euro negli ultimi 3 anni), promuovendo la distribuzione e l’utilizzo di integratori alimentari in polvere, che si aggiungono ai cibi tradizionali dei bambini.
È un intervento efficace e a basso costo, che consente di combattere all’origine la carenza di micronutrienti, inclusa la mancanza di ferro, principale causa dell’anemia.
Nello scorso anno l’UNICEF ha fornito oltre 33 milioni di bustine di integratori alimentari in polvere nelle zone più a rischio del paese. Inoltre, grazie al sostegno dei donatori italiani, tra ottobre 2011 e marzo 2012 1.266 bambini affetti da malnutrizione acuta grave hanno ricevuto terapie salvavita.
Camerun. Il Camerun è uno dei 9 paesi colpiti dalla crisi alimentare del Sahel, conseguenza diinsufficienti piogge, scarsi raccolti, aumento dei prezzi dei generi alimentari, che si combinano con abitudini nutrizionali sbagliate. Il 32,5% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione cronica, il 5,6% soffre di malnutrizione acuta. Le regioni più colpite sono quelle settentrionali.
Grazie ai contributi dei donatori italiani (oltre 1,7 milioni di euro negli ultimi 3 anni), l’UNICEF ha sostenuto 320 operatori sanitari in 20 centri di nutrizione terapeutica e in 323 centri ambulatoriali, nelle regioni del Nord. Tutti i distretti sanitari hanno ricevuto trimestralmente alimenti terapeutici pronti all’uso e altre forniture.
Si è lavorato molto sulla formazione: oltre 285 operatori sanitari comunitari sono stati formati sul monitoraggio della malnutrizione e sulla consulenza alle famiglie.
Nel settembre 2011, in collaborazione con il ministero della Sanità, l’UNICEF ha lanciato la produzione di alimenti fortificati (oli vegetali e farina di frumento); almeno 3 fabbriche stanno producendo tali alimenti.
Guinea Bissau.In Guinea Bissau ogni 1.000 nati vivi muoiono 161 bambini, un numero altissimo anche se in calo rispetto al passato.
La malnutrizione acuta, che implica seri rischi per la vita del bambino, è del 5,8%. Ma grazie al sostegno dell’UNICEF Italia (oltre 1,3 milioni di euro negli ultimi 3 anni), si sono attuate campagne di educazione alimentare per le mamme e le comunità rurali, che stanno portando frutti: la malnutrizione cronica è calata dal 40,9% al 32,2%, l’allattamento al seno sin dalla nascita è aumentato dal 22,6% al 54,6%, l’allattamento esclusivo al seno fino a sei mesi è passato dal 16% al 38%.
È anche aumentata la percentuale di famiglie che consumano sale iodato, da meno dell’1% a quasi il 12%, grazie al sostegno dell’UNICEF alle cooperative di donne che producono sale iodato.
Inoltre, nell’ultimo anno 4.076 bambini affetti da malnutrizione acuta (grave e moderata) hanno ricevuto terapie presso centri nutrizionali, e ben 249.040 bambini hanno ricevuto vitamina A e 222.014 vermifughi, tramite le giornate nazionali della salute.
Eritrea. Nell’ultimo decennio, nonostante povertà e siccità ricorrenti, la mortalità infantile nel paese è calata in media del 4% l’anno. Un risultato ottenuto grazie alle vaccinazioni di massasostenute dall’UNICEF insieme alla diffusione di zanzariere e altre misure contro lamalaria. Ma la nutrizione infantile è peggiorata tra il 2007 e il 2010.
Per questo il sostegno dell’UNICEF Italia (oltre 2 milioni di euro negli ultimi 3 anni) si è concentrato sulla lotta alla malnutrizione, tramite 211 centri ambulatoriali di alimentazione terapeutica e 263 punti di alimentazione integrativa per la lotta alla malnutrizione acuta, e campagne di distribuzione di alimenti supplementari come l’UNIMIX, per prevenire la malnutrizione cronica.
I risultati si cominciano a vedere: nel 2010 si è registrato un calo dei tassi di malnutrizione in due regioni, miglioramento che nel 2011 si è esteso a 4 regioni sulle 6 più a rischio.”
Buon compleanno unicef, buon compleanno bambini. Affamare oggi vuol dire mutilare domani, non dimentichiamolo. Facciamo la nostra parte e teniamo ben presente che siamo solo immensamente fortunati. Se siamo nati in paesi, in città, in famiglie che ci permettono il pranzo e la cena, beh questa è solo fortuna. Dimostriamo gratitudine e diamo chances.
Grazie UNICEF.