Una tradizione che accomuna un tutta la penisola è quella di preparare dei dolci per la Commemorazione dei defunti del 2 Novembre.
Spesso questi dolci nel nome o nella forma ricordano delle ossa.
Alcuni prendono la veste di biscotti, come le “fave dei morti” e le “ossa di morto”. Altri invece sono a base di pane come “le mani” e il “pane dei morti“. Poi ci sono quelli a base di marzapane come le “dita di apostolo” e la “frutta martorana“. La tradizione impone, invece, che a Napoli a temere banco durante questa giornata sia il cosiddetto “torrone dei morti” così denominato in onore di Antonio da Casoria.
Il suddetto dolce era un omaggio che i vivi preparavano per i defunti per il loro viaggio ed un dono che i defunti stessi, a loro volta, offrivano dal cielo. Si tratta di un torrone diverso da quello classico, la cui forma ricorda la cassa del defunto: l’ingrediente base è il cioccolato, fondente per la coperta ed al latte o bianco per l’interno. Si aggiungono le nocciole ed una crema per addensare. Oltre al classico gusto alla nocciola, ci sono molte varianti: al caffè, alle mandorle e chi più ne ha, più ne metta, infatti sono davvero innumerevoli e gustosissime le varianti architettare dall’estro creativo di massaie e pasticcieri.
Questo torrone, proprio perché morbido e cremoso è conosciuto anche come “muollo” per sottolinearne la consistenza. Per chi ama il cioccolato è una vera ghiottoneria, oltre che un bel modo per “addolcire” una giornata alquanto triste.