Kalù è uno dei personaggi, se non il personaggio, più radicato e conosciuto nel ritmato e diversamente popolato contesto latino partenopeo.
Tuttavia Luca De Marino, detto “Kalù” è soprattutto una persona versatile e poliedrica, arricchita da un bagaglio colmo di esperienze ed avventure che consentono a chi sa essere capace di andare oltre la mera superficie delle cose di intrecciare un feeling molto più appassionato ed intenso con il mondo latino.
La storia di Luca attecchisce sulle radici più viscerali e sanguigne di Napoli, il che lo costringe a sviluppare un solido ed indissolubile legame con la sua terra. Un eloquente esempio da seguire, in tal senso, gli è stato consegnato dal padre, Segretario generale regionale della CGIL, che replicò alla proposta di ricoprire il ruolo di segretario nazionale rifiutando l’incarico, perché ne sarebbe derivato il trasferimento a Roma, mentre lui desiderava fortemente rimanere a Napoli, in quanto sentiva che il suo operato fosse più utile in questo contesto. Anche nella vita di Luca si è disegnato un analogo destino: allorquando anche a lui sono stati proposti palcoscenici di maggiore prestigio che gli prospettavano la concreta e certa possibilità di ambire ad una carriera di maggiore rilievo, la sua scelta è stata quella di seguire le orme paterne ed assecondare il canto millantatore della sirena Parthenope che fortemente lo richiamava a sé.
Una personalità vulcanica ancorata su principi solidi: quelli ereditati dalla famiglia e non solo.
“Sono la persona più sportiva che io conosca – racconta Luca – la passione che nutro per tutto ciò che può essere etichettabile come disciplina sportiva mi ha sempre indotto a praticare diversi sport. Sono stato un tesserato FIDAL e ho partecipato ai campionati italiani di atletica leggera, ho giocato per anni a calcio ed attualmente milito in Serie C con la squadra di pallanuoto Sporting Club Volturno.”
E come se non bastasse, da tempo immemore, Luca – che all’interno del mondo latino è diventato “Kalù” – calca, ricalca e rimarca le piste da ballo partenopee imprimendo la sua inconfondibile impronta: “Il mondo latino è entrato nella mia vita quando lavoravo come animatore in un villaggio, allora praticavo in maniera inconsapevole quella palestra che poi si è rivelata fondamentale per fare animazione nei locali. L’animazione Latina era un’originale alternativa da proporre rispetto a quella “classica” da villaggio. Tutto nacque dal “Tecnomerengue”, poi i balli latini di gruppo furono introdotti all’interno delle serate nei locali e il successo fu immediato, grazie ad un bacino d’utenza infinito. Basta pensare a tutti i cuori infranti, reduci da storie finite e alla ricerca di svago e compagnia: impellenze facilmente ed ampiamente appagabili prendendo parte ad una serata latina. Questo, nel tempo, si è rivelato il modo più semplice e produttivo per la massa di avvicinarsi alla musica. Così è nata la mia passione per questa realtà ed è questa stessa passione ad avermi portato a conseguire il diploma per diventare maestro di danza e a guidarmi in quest’intensa e mai monotona esperienza nel meraviglioso mondo latino.”
Eppure “Luca e Kalù” sono un animale da palcoscenico a 360°: “Ho partecipato per anni a “Telegaribaldi”, ma l’amore profondo che nutro per il teatro, mi ha imposto di rimanere per 3 anni a Roma per studiare recitazione, dizione e doppiaggio con Pino Ferrara, “l’altro nonno” di “Un medico in famiglia”. Per poter sbarcare il lunario in quel periodo partecipavo a diverse trasmissioni televisive, tra cui “Al posto tuo” condotta da Alda D’Eusanio, dove ero opinionista fisso.
Una di quelle esperienze che ti fanno diventare popolare, ma non famoso.
Ho lavorato in radio per anni: tra le più note, Radio Punto Zero, Radio Antenna Uno e con una miriade di altre realtà radiofoniche, nelle quali mi occupavo sempre di musica ed emozioni legate al mondo latino. Ed, infine, ho collaborato anche con diverse testate giornalistiche sportive campane.”
Una persona e un personaggio che hanno tanto, tantissimo da dire e da dare in relazione a tutto ciò che riguarda il mondo latino e non solo.
Napolitan ha scelto “Luca e Kalù” non per l’esperienza fin qui maturata, ma per la passione che, a dispetto degli anni fin qui trascorsi, continua a dettare i passi, di danza e di vita, di entrambi.
“Passione” è la parola che non per caso è emersa con maggiore frequenza nel corso di quest’intervista: “passione” è il sentimento che contraddistingue un “maestro” da un “insegnante” nel mondo latino così come in quello reale.
Per questa ed infinite altre ragioni abbiamo scelto “il maestro Kalù”: il miglior insegnante che la scena partenopea è in grado di offrire e sarà lui a raccontarci e mostrarci quel fascinoso e variegato contesto rappresentato dal mondo latino.