Sull’estate si apprestano, ormai, a scorrere i titoli di coda e nei cuori più teneri inizia a farsi spazio la triste consapevolezza che incombe il giorno in cui rastrelli e palette dovranno essere relegati nelle sacche dei giochi estivi per dare pieno lustro ed attenzione a libri e grembiuli.
Il ritorno tra i banchi di scuola incombe nelle vite dei più giovani brandelli d’umanità.
Un approccio sempre mal vissuto e puntualmente introdotto da noia ed umori negativi, soprattutto quando le strutture scolastiche hanno poco o nulla di appetibile da offrire.
Probabilmente, il piano “scuole belle” concorrerà ad invertire la rotta conferendo quel pizzico di fresca ed insolita novità che assai di rado aleggia tra i banchi.
Tinteggiatura, riparazione di finestre, bagni, i banchi, le lavagne, serrature rotte, porte, piccoli interventi all’impianto elettrico. Lavori che non si pongono l’obiettivo di cambiare completamente l’habitat scolastico ma che comunque consentiranno ai ragazzi, grandi e piccoli, di tornare in classi più curate.
Questo è quanto previsto dal piano “scuole belle”.
Lavori di manutenzione più che di ristrutturazione che fanno parte di un altro pacchetto che prenderà il via prossimamente, grazie ai quali 95 strutture scolastiche piuttosto fatiscenti andranno incontro ad un vero e proprio restyling.
Gli ex Lsu da addetti alle pulizie sono stati trasformati in imbianchini e operai per rimettere in sesto le strutture. Il consorzio Manital ne ha assunti complessivamente 2.465, li ha formati ad hoc per i nuovi lavori e li ha inviati nelle scuole.
Non ci resta che sperare che questa mossa possa rivelarsi vincente e capace di imprimere uno stato d’animo più propositivo negli alunni, rendendo loro meno traumatico l’attracco tra i banchi di scuola dopo interminabili giorni trascorsi tra tuffi e gelati.