C’è chi fa la fotomodella, chi il melanconico e chi lo stalker.
La vita delle persone sui social network diventa meravigliosa, si trasforma in ciò che si è sempre desiderato, l’autostima aumenta grazie ai mi piace, alle condivisioni, ai commenti gratificanti, specie se è una foto pubblicata in atteggiamento da fotomodella.
Ci sono varie categorie di persone che usano in maniera differente i social.
La ragazza disoccupata, un po’ in carne, crea una vita da super modella, sostituendo il social con un book fotografico, fotoshoppando le foto e raccogliendo tanti “mi piace” così come tanta soddisfazione.
C’è il melanconico che sfrutta Facebook per scrivere frasi di un certo calibro mirate a qualcuno in particolare, come se fosse certo che quest’ultimo captasse il messaggio rivolto a lui.
Lo stalker, una delle categorie più tristi, forse, ma che miete piu vittime, è intento ogni mezz’ora della sua vita a guardare il profilo dell’amata/o.
C’è chi poi sostituisce il suo libretto universitario con Facebook, aggiornando i suoi 545 amici su come sia andato l’esame e sul voto ottenuto.
Da quando i social network si sono impossessati di noi, soprattutto i giovani vivono in loro funzione, come se avessimo un legame ossessivo-compulsivo, come se avessimo un fidanzato di nome “Facebook” che si tiene sempre per mano senza lasciarlo mai.
Vivere senza Facebook sarebbe come vivere su un’isola deserta, lontano da tutti, senza contatti né amici… C’è bisogno di quei 545 amici che ci guariscono il profilo e che per la maggior parte sono fantasmi che vagano per la home, sproloquiando e mostrando quanto riescono ad esser fighi modificando un po’ la foto e aggiungendo la posizione in cui si trovano.
Come facevamo quando non avevamo Facebook, Twitter? Wathsapp? Instagram?
Povere vittime coloro i quali dicono di non avere nessuna di queste applicazioni: vengono visti male, come fossero alieni.
Attorno al nostro fidanzato facebookiano si è creata una vera e propria patologia chiamata “social network addiction” o “friendship addiction“, che ti obbliga a restare sempre connesso alla rete.
Così quando aspetti un amico, quando hai del tempo libero, quando vai a letto, il “momento facebook” sembra indispensabile, concilia il sonno, soprattutto se la persona che ti piace ha cliccato (magari anche per sbaglio) “mi piace” su una foto che t’immortala in posa e con l’effetto “vintage”.