Schettino, non il più o meno noto comico partenopeo, ma il Comandante della Costa Concordia, autore di una performance tutt’altro che capace di partorire fragorose risate, durante quella notte, tristemente indimenticabile, del 14 gennaio 2012, continua a far parlare di se.
Prima la manovra maldestra che ha consentito alla nave d’impattare con gli scogli, poi l’increscioso abbandono della nave e da quel giorno, lo Schettino “non comico” ha tutt’altro che ammainato la bandiera della visibilità, restando più o meno saldamente ancorato sotto le luci dei riflettori.
Nel corso di questi due anni, il Comandante originario di Sorrento, sul cui capo pendono innumerevoli accuse ed ancora in attesa di giudizio, è finito più e più volte sulle copertine dei giornali e nei servizi di apertura dei tg e in questi giorni, ha avuto luogo l’ultima puntata del reality-show che ha come protagonista l’unico indagato per il disastro della Costa Concordia: 32 morti, 110 feriti, un disperso.
Schettino ha tenuto un intervento nel corso di un master in scienze criminologiche, a sua volta messo in piedi dalla cattedra di psicopatologia forense, alla facoltà di Medicina della Sapienza di Roma.
“Sono qui perché sono un esperto, ho navigato in tutti i mari del mondo e so cosa comportarsi e come reagire”.
Avrebbe, paradossalmente dichiarato lo stesso Schettino per legittimare la sua presenza in quella sede.
L’intervento di Schettino è stato brevissimo, a commento di una ricostruzione in 3D dell’incidente ed ogni singola parola è stata registrata e verrà vagliata dagli inquirenti, per valutare se siano state rilasciate dichiarazioni rilevanti ai fini processuali.
Le eccelse menti che rivestono le massime ed autorevoli cariche all’interno della famigerata università, prendono le distanze dell’accaduto, dicendosi indignati e palesando apertamente il proprio disappunto per la tanto incresciosa quanto fuori luogo opportunità accordata a colui che ha saputo conquistare” notorietà e gloria” grazie a quel famoso: “Salga a bordo, cazzo!…. Le ordino di ritornare sulla nave!”
Insomma, tutto in perfetto stile Made in Italy, tutto in piena ed armonica sintonia con quella litania di voci stridule protagoniste di un musical che proprio non riesce a sortire grasse risate in quella fetta d’Italia che ancora spera che possa giungere “l’attore Giustizia” a dominare la scena.