Ieri sera, allo Stadio San Paolo, più del calcio giocato ha dominato la scena l’emozione insita nei momenti che hanno preceduto il match contro il Paok Salonicco.
Ha vinto il Napoli, violando per due volte la rete degli avversari, ha vinto Napoli, ancora una volta, grazie a quella voce che personifica un gran cuore e che sa farsi portatrice di messaggi pregni di lungimirante, dignitosa ed ineccepibile civiltà: quella di Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito ed indiscussa protagonista della serata di ieri.
Serata vissuta nel commovente ed ancora troppo sofferto ricordo del tifoso che ha perso la vita nell’agguato nel quale è rimasto tristemente coinvolto proprio per assecondare l’amore che nutriva per il suo Napoli e che l’aveva spinto a recarsi a Roma per assistere alla finale di Coppa Italia.
Il Presidente ha abbracciato a lungo la signora Antonella e poi mano nella mano al fianco del figlio, nonché Vice Presidente Edoardo De Laurentiis ed il capitano azzurro Marek Hamsik hanno attraversato il terreno di gioco fino a raggiungere la Curva B nell’applauso e l’emozione dei tifosi. Quella stessa Curva B dalla quale Ciro Esposito seguiva le partite del Napoli, Hamsik ha deposto un fascio di fiori. Anche il capitano del Paok Athanasiadis si è reso autore del medesimo gesto, in rappresentanza del Club greco.
Poi al centro del campo De Laurentiis ha parlato ai tifosi: “Antonella la mamma d’Italia ha avuto una bellissima idea, quella di creare un movimento a Scampia che possa essere di aiuto nel nome di Ciro e di esempio per quei napoletani che vogliono distinguersi e che vogliono staccarsi dalla violenza che fanno sprofondare Napoli e i napoletani nella coscienza degli italiani, quando noi sappiamo che non siamo secondi a nessuno”.
“La signora Antonella ha trovato una denominazione straordinaria “Fratellanza italiana calcio in nome di Ciro” per una iniziativa a favore della parte sana dello sport che deve rappresentare i valori veri del calcio per tutti gli italiani. Noi del Napoli parteciperemo attivamente a questo progetto devolvendo l’incasso di questa partita e contribuendo con altre somme se ce ne fosse bisogno”.
Toccanti e struggenti le parole di mamma Antonella:
“Buonasera, Ciro vive! Ciro vive dentro di me, dentro di voi, in ogni tifoso, perché Ciro è l’esempio di un calcio genuino. Vi ringrazio con tutto il mio cuore. Ringrazio il Presidente per aver devoluto l’incasso di questa partita e per la sua partecipazione al nostro progetto. Scampia era il rione dove Ciro abitava, il quartiere che lui amava, rappresentato da persone come me, come lui, come voi, persone capaci di distinguersi e dare onore a questa città. Ci vogliono infangare ma noi siamo un popolo meraviglioso e saremo un esempio per tutta Italia. Questo è solo l’inizio di un lungo progetto che coinvolga le scuole, i campi di gioco, le palestre inagibili. Un progetto per l’educazione alla non violenza, perché quello che è accaduto a Ciro, quello che è successo alla mia famiglia, non deve capitare più. Di calcio si vive, il calcio è amore e di calcio non si può morire. Che questa sia la prima partita in nome della pace ed in nome di Ciro”.
Il Presidente De Laurentiis poi annuncia: “un settore del San Paolo o di un eventuale nuovo stadio sarà intitolato a Ciro Esposito“.
Dal San Paolo si leva al cielo il canto: “Ciro vive con noi!”.
E dagli spalti ridonda fortemente il sentore che, da qualche parte, su uno di quei sediolini, si sia appollaiato quell’angelo volato via troppo precocemente, per rispondere, ancora una volta “Presente” al richiamo d’amore del suo Napoli.
Fonte: www.sscn.it