Blue jeans, camicia, t-shirt e occhiali a specchio rigorosamente scuri. Questa la mise scelta da Luciano Ligabue per l’ultima tappa del suo Mondovisione tour andato in scena ieri sera allo stadio Arechi di Salerno. Migliaia i fans accorsi da ogni parte della penisola per assistere all’ultimo concerto del rocker italiano che riprenderà a suonare dal vivo dopo una lunga pausa estiva che lo terrà lontano dai palchi per più di un mese.
L’artista di Correggio ha portato in scena un autentico “rock show” fatto non solo di musica ma anche di suggestioni visive proiettate su un maxi schermo posto alle sue spalle dove fin dalla prima canzone sono comparsi video, immagini live del concerto, fotografie in bianco e nero, film di musical americani anni ‘40 e ’50, sorprendenti effetti di luce, stralci delle canzoni e aforismi. Una storia fatta d’immagini e parole visibile in ogni parte dello stadio per la gioia degli oltre 30.000 fans che hanno sfidato il sole cocente della calda giornata estiva per assicurarsi un posto in prima fila. Una scenografia stupenda che terminava con una lunga passerella che si protendeva verso il pubblico e che culminava con un globo imbottito di luci puntate sui fans assiepati sul prato che, come tutti gli altri del resto, hanno ripagato alla grande la richiesta della star emiliana che ad inizio concerto aveva chiesto un sostegno particolare visto che dovrà stare lontano dai palchi per un po’.
Ligabue, dal canto suo, non ha deluso le aspettative del suo pubblico a cui offerto uno spettacolo condito da uno straordinario mix di duro rock elettrico e armonie accattivanti che ha mandato in delirio i fans presenti. Tanti i giovanissimi presenti, ma notevole anche il numero di famiglie con tanto di bambini in carrozzina al seguito.
Nel corso del concerto, durato poco più di 2 ore, sono stati poco meno di 30 i brani suonati, 11 quelli tratti da Mondovisione, l’album, uscito lo scorso novembre e sei volte disco di platino. Una scaletta che ha mischiato ritmi elevati a canzoni più “leggere” come l’intramontabile “Piccola stella senza cielo” o la richiestissima “Certe Notti” cantata nel tris finale, insieme con “Quella che non sei” e “Con la scusa del rock’n’roll”.
Primo brano in scaletta è stato “Il Muro del suono”, un brano politico e attento alla storia contemporanea del nostro paese che racconta gli sprechi italiani degli ultimi tempi opportunamente segnalati sul maxischermo alle spalle di Luciano dove durante la canzone sono comparse scritte con i costi della politica (23.2 miliardi), sugli italiani che vivono di politica (1.1 milioni), sui costi della giustizia nel 2013 (4 miliardi) e sul numero dei processi pendenti (9 milioni).
A seguire un mix di vecchi e nuovi successi. “Happy hour”, “Ho messo via”, “Il giorno di dolore che uno ha”, “Il volume delle tue bugie”, “Per sempre”, “L’odore del sesso”, “Il sale della terra”, “Balliamo sul mondo” e “Urlando contro il cielo” sono soltanto alcune delle canzoni eseguite da Ligabue nel corso di un concerto indimenticabile per chi ieri era lì all’Arechi e che instancabilmente e interrottamente ha cantato insieme a Luciano e al suo “Gruppo”, la sua band formata da Federico “Fede” Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Luciano Luisi (tastiere e programmazioni), Michael Urbano (batteria) e Davide Pezzin (basso).
Un concerto concepito al buio e senza pause, esclusa quella in cui Mario, quello vero, quello del Bar, sale sul palco per portare un caffè a Luciano. Non un concerto come tanti, ma “il concerto”, un susseguirsi di emozioni in musica e di momenti da portare impressi nella mente, nelle foto e nei video fatti per l’occasione, in attesa del prosieguo del tour che toccherà altri stadi in Italia. Lo stesso Luciano ha voluto “rubare” un po’ delle emozioni che la sua musica ha regalato al pubblico presente catturandole con il suo cellulare. Perché la sua musica è condivisione reciproca, sempre.
Dopo Salerno “Mondovisione Tour” sarà il 6 settembre allo stadio Nereo Rocco di Trieste; il 9 settembre allo stadio Olimpico di Torino; il 13 settembre allo stadio Dall’Ara di Bologna; il 20 settembre all’Arena Della Vittoria di Bari.