Il termine “sport” altro non è che l’abbreviazione della parola inglese “disport”, ovvero, “divertimento” e deriva dal latino “deportare”, composizione della parola “de”, quindi, “allontanamento” e “portare”.
Quindi, deportare significa “portarsi lontano”, perché, per gli antichi romani, praticare sport voleva dire “uscire fuori porta dalle mura cittadine per svolgere attività fisiche”.
Proprio nelle radici etimologiche dalle quali nascono l’accezione di senso e il concetto che danno nome e forma allo sport è saldamente ed invariabilmente intriso, a dispetto dei secoli trascorsi, il suo valore più essenziale e genuino.
Fare sport per staccare la spina, per relegare in un angolo cravatta, libri, Iphone, Facebook, stress, impegni e portarsi verso quella condizione di equilibrio e benessere psico-fisico perseguibile solo ed esclusivamente attraverso la pratica, ludico-ricreativa o agonistica, dell’attività fisica.
“Mens sana in corpore sano” è la norma di buona condotta e la regola di vita più parsimoniosa e longeva che quegli stessi latini ci hanno tramandato.
Lo sport è un variegato e frammisto mosaico composto da svariati e disparati tasselli.
Innumerevoli, infatti, sono le discipline, affinate, inventate, introdotte, ridisegnate, nel corso dei secoli, capaci di coinvolgere qualsivoglia distretto muscolare, incastrarsi tra le più pretenziose e ferree esigenze ed andare incontro a tutte le attitudini, ambizioni, regole e stili di vita, finanche quelli più rigogliosi e fiscali.
Lo sport è l’unica plastilina astratta esistente al mondo, capace di adattarsi a qualsiasi contesto, attrezzatura, circostanza, condizioni climatiche e gruppi di persone: mare, montagna, spiaggia, corda, palla, nastri, aggeggi ufficiosi o ufficiali, tutto quello che occorre è ingegno e buona volontà ed anche il più improbabile degli oggetti può tramutarsi in un attrezzo sportivo.
Lo sport è solitudine, è coppia, è collettività.
Lo sport non ha sesso né età né razza, ma possiede i tratti somatici del sacrificio, mentre un polsino strofinato sulla fronte spazzola via il sudore e sul volto si disegna un sorriso.
Chi ama lo sport, riesce a ritrovare in ogni strada che percorre, un sentiero che lo riconduce a quell’amore.
Lo sport non è solo il calcio, ma una miriade di categorie impropriamente etichettate come “minori” seppur personificate da veri e propri eroi, i cui muscoli sono ossigenati da servile e sincera passione e le cui gesta vengono acclamate da un magro e raccolto pubblico, altrettanto impropriamente definito “di nicchia”.
Lo sport è un insegnamento etico, morale, educativo, formativo, che comporta una crescita, fisica e non solo e concorre a migliorare la qualità della vita.
Lo sport è il più antico ed efficace antidoto contro l’invecchiamento, degli organi e dei tessuti, il più potente vaccino in grado di preservare salute e benessere, ma è anche un genuino momento di aggregazione, contornato da un divano sul quale poltrire, in compagnia di amici, birra, pizza e tv.
Lo sport fa bene, al cuore e allo spirito.
Per queste ed infinite altre ragioni, vale la pena di vestire i panni dei primatisti mondiali delle piccole e grandi imprese della nostra vita, ma anche quelli degli ipercritici spettatori e dei tifosi appassionati.
Lo sport fa bene alla vita.