La città si è fermata per salutare James Senese, sassofonista, cantante e simbolo della Napoli più autentica e contaminata. I funerali si sono svolti questa mattina nella parrocchia di Santa Maria dell’Arco, nel quartiere di Miano, dove l’artista era nato ottant’anni fa e dove aveva mosso i primi passi nel mondo della musica.
La chiesa era gremita: familiari, amici, colleghi e semplici cittadini hanno voluto rendere omaggio al musicista che ha raccontato, attraverso il suo sax e la sua voce, il volto più sincero e popolare della città.
Sulla bara, un sax dorato e una sciarpa del Napoli Calcio: due simboli di una vita intrecciata alla città e alla sua cultura. All’uscita del feretro, un lungo applauso ha accompagnato le note di Campagna, suonate dai membri storici dei Napoli Centrale.
Le parole e i ricordi
Enzo Avitabile, visibilmente commosso, ha voluto salutare l’amico di sempre: “James era la voce di una Napoli che non si arrende, la Napoli meticcia e geniale che parla al mondo”.
Molti musicisti e colleghi hanno condiviso il loro ricordo sui social. Tullio De Piscopo lo ha definito “un fratello nella musica e nella vita”, mentre Tony Esposito ha parlato di “un innovatore, uno che ha portato il funk e il jazz nei vicoli di Napoli”.
Un’eredità indelebile
Figlio di madre napoletana e di un soldato afroamericano, James Senese era nato nel 1945. Con gli Showmen, e poi con i Napoli Centrale, ha contribuito a creare un linguaggio musicale nuovo, il cosiddetto Neapolitan Power, che fondeva funk, jazz, soul e sonorità popolari.
Nel corso della sua carriera ha inciso decine di dischi e collaborato con artisti come Pino Daniele, Edoardo Bennato e Lucio Dalla. L’ultimo album, James is Back, risaliva al 2021.
Un addio pieno di musica
Dopo la cerimonia, la bara è stata portata a spalla lungo le vie di Miano, seguita da centinaia di persone che intonavano O’ Sanghe e Napule. Una scena di dolore e orgoglio, in perfetto stile partenopeo.
Napoli perde uno dei suoi figli più veri, ma la sua musica continuerà a risuonare — nei vicoli, nei locali e nei cuori di chi ha trovato in lui la voce di un popolo intero.










