L’autunno entra nel vivo e si accende l’allarme per la stagione influenzale 2025-2026. L’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute invitano a una preparazione anticipata: le stime indicano un possibile aumento dei casi rispetto agli ultimi anni, con un’epidemia che potrebbe essere più aggressiva del solito.
Secondo gli esperti, l’andamento osservato in Australia e in altri Paesi dell’emisfero sud, dove la stagione influenzale è già avanzata, suggerisce un’intensificazione della circolazione virale anche nel nostro Paese. In Italia, i primi casi sono già comparsi e si prevede che il picco si concentri tra dicembre e gennaio.
Le raccomandazioni ministeriali e il calendario vaccinale
Il 25 luglio 2025 è stata pubblicata la Circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza 2025-2026”, elaborata dal Ministero della Salute con l’ISS e le Regioni. Il documento ribadisce che la vaccinazione antinfluenzale rimane la misura più efficace per prevenire l’influenza e le sue complicanze, non solo a livello respiratorio ma anche in relazione al cuore, al sistema nervoso e ad altri organi.
Inoltre, per la stagione 2025-2026 sono stati autorizzati 11 vaccini antinfluenzali dall’AIFA e dall’EMA, con composizioni aggiornate che includono nuovi ceppi virali (A H1N1, A H3N2 e un ceppo B Victoria) per rispondere meglio alla mutazione dei virus in circolazione.
Le autorità consentono anche la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con altri vaccini consigliati (come anti-Covid), purché in sedi e strumenti diversi.
In molte regioni italiane la campagna vaccinale è partita il 1° ottobre, con modalità gestite autonomamente a livello regionale. È inoltre attivo il sistema di sorveglianza nazionale RespiVirNet, che monitora le infezioni respiratorie acute e le sindromi simil-influenzali, aggiornando costantemente i dati sulle varianti virali in circolazione.
Cosa aspettarsi: sintomi e caratteristiche del virus 2025
I sintomi classici dell’influenza rimangono febbre (oltre 38 °C), brividi, dolori muscolari e articolari, mal di testa, tosse, mal di gola, affaticamento e, in alcuni casi, disturbi gastrointestinali. Alcuni medici segnalano che nella stagione corrente il virus sembra manifestarsi con maggiore intensità, coinvolgendo anche soggetti giovani e con buona salute, e che le persistenti condizioni di spossatezza o tosse residua potrebbero durare più a lungo.
Le regole da seguire per proteggersi
Per limitare il contagio e ridurre l’impatto della stagione influenzale, le autorità sanitarie raccomandano:
- Vaccinarsi il prima possibile, soprattutto le persone a rischio (anziani, malati cronici, donne in gravidanza, bambini sopra i 6 mesi).
- Igiene delle mani: lavarsi spesso con acqua e sapone, usare soluzioni alcoliche ove necessario.
- Igiene respiratoria: coprire naso e bocca quando si tossisce o starnutisce, usare fazzoletti usa e getta e gettarli subito nei rifiuti.
- Uso di mascherine soprattutto in ambienti chiusi o quando si è sintomatici.
- Aereazione degli ambienti: mantenere un ricambio d’aria regolare in casa, scuole, uffici.
- Isolamento in caso di sintomi: se si manifestano febbre, tosse, malessere, evitare contatti con altre persone fino alla guarigione.
- Sorveglianza attiva e monitoraggio: medici e laboratori sono già pronti a rilevare tempestivamente le varianti virali emergenti e a segnalare l’andamento all’ISS.
La stagione influenzale 2025 si prospetta impegnativa: con la previsione di un numero di casi probabilmente superiore agli ultimi anni e un ceppo virale potenzialmente più aggressivo, le misure preventive e la vaccinazione assumono importanza strategica. Le autorità sanitarie hanno già attivato il monitoraggio e le raccomandazioni ufficiali, ma la riuscita della campagna dipenderà anche dalla responsabilità individuale dei cittadini. Tenere alta la guardia, adottare comportamenti corretti e autorizzarsi a vaccinarsi sono le armi più efficaci per attraversare l’inverno con minori rischi.











