Uno spot elettorale che non passa di certo inosservato, quello di uno dei candidati della lista “Noi di Centro – Noi Sud”, promossa da Clemente Mastella, a sostegno della candidatura di Roberto Fico alla presidenza della Regione Campania.
La lista è composta da esponenti provenienti da diverse realtà politiche e civiche. Il capolista è Giuseppe Barra, coordinatore provinciale del partito e già sindaco di Cardito. Tra i candidati figurano anche Domenico Marrazzo, ex vicesindaco della Città metropolitana di Napoli, e Giovanna Razzano, già assessore provinciale di Benevento. La lista “Noi di Centro – Noi Sud” si propone di rappresentare un’area moderata e riformista, con l’obiettivo di contribuire al rinnovamento della politica regionale attraverso un impegno concreto per lo sviluppo del territorio e la promozione di politiche inclusive e sostenibili.
Un soprannome che agli abitanti del vesuviano rispolvera un ricordo, legato alle ultime elezioni amministrative del comune di Cercola che nel 2023 hanno portato alla nomina di Biagio Rossi come primo cittadino e nel 2024 all’arresto di sette persone con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Tra i soggetti coinvolti nella torbida inchiesta giudiziaria spiccava il nome di Sabino De Micco, consigliere della VI Municipalità di Napoli che secondo le accuse, avrebbe acquistato voti per la sorella Giusy con l’intermediazione di Antonietta Ponticelli, figlia del boss Gianfranco Ponticelli.
“Giusy De Micco detta caf”: questa la dicitura che appariva sulla scheda elettorale. Un riferimento tutt’altro che casuale, considerando i circa 40 caf e patronati riconducibili a suo fratello Sabino, tra i quali anche uno a Cercola. Una dicitura che richiama quella utilizzata dal “misterioso”, a supporto di Roberto Fico alle prossime elezioni. Si tratta di Mauro Scarpitti, il cui nome, invece, appare sul manifesto elettorale in cui posa accanto a Sabino De Micco. Un’immagine che sancisce l’appoggio e il sostegno che il consigliere municipale arrestato un anno e mezzo fa per voto di scambio politico-mafioso intende garantirgli.

Originario del Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, Sabino De Micco è stato eletto consigliere della VI Municipalità nel 2021. Inizialmente vicino a Forza Italia, ha successivamente aderito a Fratelli d’Italia, dove è stato nominato presidente del circolo locale. È anche titolare della ditta SDM Group, attiva nella gestione di dozzine di CAF e patronati nell’intera provincia napoletana.
Sono ben 37 le sedi della “Sabino De Micco Group”, distribuite nel territorio di Napoli e provincia, tra le quali spiccano due uffici a Milano e uno in provincia di Firenze, nella fattispecie: Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Soccavo, Piscinola, Colli Aminei, San Carlo all’arena, Piazza Mercato, Vomero, Toledo, via Foria, Frattamaggiore, Marianella, due a Casoria, Miano, Villaricca, Montesanto, Portici, due a Sant’Antimo, Aversa, Capodichino, due nel rione Sanità, San Nicola la strada, Quartieri Spagnoli, due a Barra, Giugliano, Cercola, Borgo Sant’Antonio Abate, due a Secondigliano, Casavatore, due a Milano e uno a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze.
Una società multiservizi con un’offerta trasversale che varia dai classici servizi offerti dai caf e patronati, all’assistenza nell’apertura di chalet, ristoranti, lounge bar, negozi di abbigliamento e accessori “grandi firme”, ma anche sindacato, formazione, organizzazione eventi, servizi digitali, finanza agevolata, assistenza legale, contabile e consulenza del lavoro, Pagamento bollettini e F24, visure e certificati, cessioni del quinto, assicurazioni, noleggio auto, moto, attrezzature e imbarcazioni, prestiti e mutui, prenotazioni mediche e sanitarie private ed in convenzione con SSN – Assistenza al rilascio di presidi sanitari acustici ed ortopedici, internazionalizzazione delle imprese, consulenza all’internazionalizzazione fiscale, amministrativa e commerciale per progettazione aziendale delle imprese italiane ed estere.
Un’azienda con sedi a Napoli e Milano, ma anche a Dubai, Tirana e Timisoara. Lo stesso De Micco ha più volte ostentato i suoi lussuosi viaggi d’affari a Dubai sui social network, al pari di una forte passione per i cantanti neomelodici, così come prova lo spot lanciato sui social per sponsorizzare il “suo brand” accompagnato da un brano ad hoc di Giusy Attanasio.
Successivamente, il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per De Micco, considerando la sospensione dal suo ruolo politico come una misura sufficiente a interrompere i suoi contatti con la pubblica amministrazione e l’estate scorsa De Micco è tornato a sedere in consiglio municipale.
A seguito dell’arresto, Fratelli d’Italia ha sospeso la richiesta di iscrizione di De Micco al partito, sottolineando di non aver mai formalizzato la sua adesione. Superata la bufera giudiziaria, evidentemente De Micco ha ritenuto opportuno strizzare l’occhio al centro-sinistra.
Malgrado la vicenda giudiziaria che lo ha visto finire in manette con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso, De Micco ha cambiato pelle e dai suoi profili social strizza l’occhio al campo largo proposto dal centro-sinistra, appoggiando e sponsorizzando la candidatura di Scarpitti che sui santini che spopolano sui social preferisce ostentare soltanto lo stesso soprannome utilizzato da sua sorella Giusy quando era in corsa per una poltrona al comune di Cercola.
“CAF”: il punto di forza sul quale Sabino De Micco ha costruito la sua carriera politica e non solo facendo leva su dozzine di sedi, puntualmente collocate a ridosso di rioni di edilizia popolare, dove i molteplici disagi dei cittadini, si fondono con il senso d’abbandono istituzionale e la necessità di aggrappare la speranza di restare a galla a chiunque sia in grado di garantire servizi, diventa una comoda moneta di scambio in grado di garantire caterve di voti.
I CAF – centri di Assistenza Fiscale – non a caso anche denominati sportelli di prossimità, nascono come presidi che aiutano i cittadini nelle pratiche fiscali (730, redditi, bonus, ecc.). Nel tempo, molte strutture hanno ampliato i servizi offerti diventando punti di riferimento per un nutrito popolo di elettori: anziani, lavoratori precari, famiglie indigenti. In questo modo, i gestori dei Caf detengono un controllo capillare del territorio, unitamente a una forte capacità di creare relazioni di fiducia, condizioni che possono essere sfruttate politicamente.
L’offerta di un servizio concreto (compilazione di pratiche, accesso a prestazioni, prenotazioni) può essere condizionata, in modo esplicito o implicito, al sostegno elettorale: “ti aiuto con la pratica se mi voti/”. Una sorta di debito politico, amplificato dal magnanimo atto di generosità che sovente vede elargire i servizi gratuitamente.
Una fotocopia, un certificato rilasciato gratuitamente: questa la moneta di scambio che troppo frequentemente si traduce in consenso elettorale.
La scelta di Mauro Scarpitti di puntare la campagna elettorale su una parola breve, ma carica di significati è una scelta puramente casuale o un’associazione di fatti e persone che delinea uno scenario ben preciso?











