Un migliaio di persone hanno partecipato questa mattina al tradizionale corteo da piazza Sant’Antonio al cimitero di San Cassiano, in commemorazione della Marcia su Roma, nel paese natale di Benito Mussolini.
Il corteo, promosso dalle pronipoti del Duce, prevedeva anche un invito ufficiale — ribadito anche oggi — a compiere il saluto con la mano sul cuore. Tuttavia, di fronte alla cripta del Duce, alcune decine di manifestanti hanno alzato il braccio teso, in un gesto di saluto romano.
La presenza di Forza Nuova e le polemiche
Per la prima volta, a fianco del tradizionale raduno, è intervenuta anche Forza Nuova, con il leader Roberto Fiore presente a Predappio in mattinata. Il partito aveva annunciato un proprio corteo alle 15, ma il questore di Forlì aveva disposto lo spostamento dell’evento per evitare sovrapposizioni con quello organizzato dalle pronipoti Mussolini.
In mattinata, Fiore si è fermato in piazza per un breve colloquio con la Direzione Digos e ha poi deciso di non partecipare alla camminata verso la cripta. I militanti di Forza Nuova si sono progressivamente uniti al corteo principale, non senza contestazioni sulle modalità.
Le pronipoti Mussolini, Orsola e Vittoria, hanno lamentato che la presenza di Forza Nuova ha complicato l’evento, sostenendo che la loro manifestazione era concepita come “momento di preghiera”.
Identificazioni e reazioni istituzionali
Secondo la Questura, sarebbero state circa trenta le persone identificate per aver compiuto saluti romani davanti alla cripta. La Digos ha segnalato questi individui alla Procura, che valuterà eventuali profili di reato.
La manifestazione si è svolta in maniera relativamente tranquilla, senza incidenti. Tra i partecipanti, vestiti neri, teste rasate, famiglie con bambini, e i tradizionali labari delle associazioni combattentistiche. L’ordine pubblico è stato presidiato con agenti dotati anche di mini-telecamere per documentare la giornata.
Dal PD locale è giunta una condanna netta: il deputato Andrea De Maria ha sottolineato come manifestazioni con simboli fascisti configurino «apologia di fascismo», reato previsto dalla Costituzione italiana.
Il sindaco di Predappio, Roberto Canali, si è detto disponibile all’accoglienza: “Siamo ospitali con chi si comporta con rispetto dei luoghi e delle persone”, ma ha aggiunto che i saluti romani “non sono in linea con gli accordi fatti per la manifestazione”.











