Dopo oltre dieci anni di latitanza, è stato catturato in Albania Armando Bako, pericoloso latitante internazionale destinatario di un provvedimento di cumulo pene per 29 anni di reclusione. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, sotto il coordinamento della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli, con il fondamentale supporto della cooperazione internazionale di polizia.
Bako era considerato un esponente di spicco di un’organizzazione criminale di stampo mafioso, dedita al traffico internazionale di stupefacenti su larga scala. Secondo le indagini, il gruppo aveva stabilito solidi canali di approvvigionamento tra Colombia, Spagna e Albania, garantendosi così un flusso costante di cocaina e altre sostanze destinate ai mercati europei, in particolare a quello italiano.
Il latitante si era reso irreperibile nell’aprile del 2013, quando fu emesso il primo ordine di carcerazione a seguito di una condanna a 22 anni di reclusione per traffico di droga e associazione mafiosa. Negli anni successivi, ulteriori sentenze e indagini avevano portato al cumulo delle pene, fino a raggiungere i 29 anni complessivi di condanna.
Le indagini per rintracciare Bako non si erano mai interrotte. I Carabinieri, in collaborazione con le autorità albanesi, hanno monitorato movimenti, contatti e tracce digitali riconducibili all’uomo, fino a localizzarlo in un’area residenziale dell’Albania centrale, dove viveva sotto falsa identità. Per oltre un decennio, il latitante aveva fatto uso di diversi alias e documenti contraffatti, riuscendo a eludere la cattura e a mantenere un basso profilo. Anche al momento dell’arresto, ha tentato di fornire un nome falso, ma è stato smascherato grazie alle verifiche biometriche e al lavoro congiunto delle forze di polizia italiane e albanesi.
L’arresto di Armando Bako rappresenta un nuovo successo nella lotta al narcotraffico internazionale e alla criminalità organizzata transnazionale. L’operazione, sottolineano fonti investigative, dimostra l’efficacia della collaborazione tra le forze di polizia europee e l’importanza della perseveranza investigativa, anche nei casi più complessi e di lunga durata.
Bako sarà ora estradato in Italia, dove dovrà scontare la pena definitiva a suo carico per traffico internazionale di droga e appartenenza a organizzazione mafiosa.









