Il 27 ottobre 1962, Enrico Mattei, presidente dell’ENI, morì in un incidente aereo a Bascapè, in provincia di Pavia. A bordo dell’aereo Morane-Saulnier MS.760, insieme a lui persero la vita il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista statunitense William McHale. Le circostanze della tragedia sono avvolte nel mistero e hanno alimentato numerose teorie, tra cui l’ipotesi di un attentato.
Enrico Mattei fu una figura di spicco nella storia dell’industria italiana. Nato nel 1906, divenne presidente dell’ENI nel 1953 e intraprese una politica energetica indipendente, sfidando le grandi compagnie petrolifere internazionali, conosciute come le “Sette Sorelle”. La sua strategia mirava a garantire all’Italia un accesso diretto alle risorse energetiche, in particolare attraverso accordi con paesi produttori di petrolio come l’Algeria e l’Iran. Questa posizione gli valse l’antagonismo di potenze straniere e di interessi economici consolidati.
La sera del 27 ottobre 1962, Mattei, Bertuzzi e McHale erano in volo da Catania a Milano. Durante l’avvicinamento all’aeroporto di Linate, l’aereo precipitò nelle campagne di Bascapè. Le cause dell’incidente furono inizialmente attribuite a un errore umano o a condizioni meteorologiche avverse. Tuttavia, nel corso degli anni, emersero indizi che suggerivano un possibile sabotaggio. Nel 1994, la Procura di Pavia riaprì l’inchiesta, riscontrando tracce di esplosivo sui resti dell’aereo, ma l’indagine fu archiviata nel 2005 per mancanza di prove concrete.
Diversi studiosi e giornalisti hanno ipotizzato che la morte di Mattei fosse il risultato di un complotto orchestrato da potenze straniere o da interessi economici contrari alla sua politica energetica indipendente. Alcuni suggeriscono il coinvolgimento dei servizi segreti francesi, a causa degli accordi di Mattei con il movimento indipendentista algerino, che danneggiavano gli interessi della Francia. Altri ritengono che le multinazionali del petrolio avessero motivi per eliminare un avversario così determinato.
La morte di Enrico Mattei rimane uno dei misteri più oscuri della storia repubblicana italiana. Nonostante le indagini e le numerose teorie, le cause del suo decesso non sono mai state definitivamente accertate. La sua figura, però, continua a essere ricordata come simbolo di indipendenza e coraggio nell’affrontare poteri economici e politici dominanti.










